Da venerdì 8 a domenica 10 aprile al Teatro Garybaldi di Settimo andrà in scena una pièce sull'immigrazione, frutto di una minuziosa ricerca nel territorio: l'attrice Elena Ruzza propone in prima assoluta "Terra Terra IschitellaSettimoTorino"; Ischitella è una località pugliese da cui partirono in tanti per trovare lavoro e casa al nord e molti ischitellesi si fermarono proprio a Settimo. Intrecci di vite tra i vagoni di un treno, i pullman, i camion, le navi, che portano uomini e donne lontano dalla loro terra con il sogno di costruire una nuova vita. Confidenze sussurrate spesso con parole di altri tempi, una commistione di italiano e dialetto in cui i tempi si mescolano. La narrazione parte dai soprannomi, che fungono da albero genealogico per trovare le radici di ogni persona, la memoria si perde in un flusso migratorio che tratteggia l’Italia del dopoguerra, il boom economico, la ricerca di una casa, l’arrivo a Settimo Torinese e a Torino, che si trasforma nella terza città meridionale del paese.
Lo spettacolo ha preso avvio dal progetto di Ricerca Teatro e Documentario “O r i g i n i” : storie di migrazioni, di fughe di popoli, di nascite di idee, casa, famiglia, lavoro. Dalle prime fasi della ricerca è emersa la vicenda di un mondo semplice che decide di lasciare il Paese. Le storie raccontate dalle famiglie emigrate da Ischitella, nonni, genitori, figli, sono state ascoltate, trascritte, rielaborate, raccolte in forma di interviste e ricostruite in un racconto teatrale e cinematografico, per diventare un sottile ponte con un presente di storie di immigrazione contemporanea, dall’Africa, dall’Est Europeo, dal Sud America. In una linea della memoria che mostra un percorso di conoscenza e integrazione fra i popoli, a partire da forme di consapevolezza faticosamente costruite, che si sviluppano soltanto perché fanno propri aspetti del passato e cambiamenti del presente. E così Passato, Presente e Futuro si contaminano ed anche i luoghi da cui si proviene sono ricreati in spazi nuovi ed esibiti su una scena urbana Settimese e Torinese ormai divenuta internazionale. Elena Ruzza ha preso parte al progetto di laboratori, sfociato poi in uno spettacolo ed un documentario Non mi arrendo non mi arrendo. Storie di donne, di diritti conquistati e da riconquistare tra il 2004 ed il 2007; la versione video ha vinto il primo premio come miglior documentario italiano sulla Resistenza.