Dovrà rispondere ora di truffa e falsità materiale il pregiudicato 20enne torinese arrestato ieri sera in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di ALBA negli uffici della locale delegazione A.C.I. dove si era recato per la voltura di un’auto da lui acquistata il giorno prima da un operaio albese e pagata con un assegno da 12mila euro risultato falso.
La vittima del raggiro aveva messo in vendita, su un noto sito di vendita on line di internet, la propria auto ed era entrato in contatto con un acquirente torinese molto interessato all’acquisto del veicolo. Tanto che pochi giorni dopo i due, venditore ed acquirente, si incontravano in un bar del centro di ALBA ed il compratore aveva anche provato l’auto in ottimo stato pagandola subito con un assegno corrispondente alla somma pattuita in 12mila euro, cifra equivalente al valore di mercato di quell’auto immatricolata nel 2004.
Il torinese andava quindi via con l’auto appena acquistata mentre l’operaio albese con in tasca l’assegno incassato con l’intesa che l’indomani si sarebbero nuovamente incontrati per eseguire la voltura dei documenti presso la delegazione A.C.I. di ALBA e perfezionare quindi le pratiche relative a nuovo intestatario ed assicurazione.
Nel frattempo il venditore si recava in banca per mettere all’incasso quell’assegno e scopriva, suo malgrado, che non era negoziabile in quanto totalmente falso.
A quel punto non gli restava altro che rivolgersi ai Carabinieri e sporgere denuncia per truffa nei confronti del torinese ancora sconosciuto che però si era portato via la sua macchina.
I militari della Stazione di ALBA avviavano immediatamente le indagini sequestrando il titolo di credito falso e, sapendo di quest’ulteriore incontro tra i due fissato presso l’A.C.I. per la voltura dell’auto, facevano scattare la trappola nei confronti del truffatore appostandosi nell’area antistante come semplici passanti.
Appena giunto ieri sera presso l’A.C.I. per il passaggio di proprietà il torinese trovava ad attenderlo i Carabinieri che lo traevano in arresto e, su disposizione del Pubblico Ministero Dott.ssa Donatella MASIA, lo associavano al carcere di ALBA.
Le indagini sul suo conto sono ancora in corso per reperire l’auto acquistata con l’assegno falso che probabilmente è stata già ricollocata sul mercato clandestino a TORINO e per verificare se l’arrestato si sia reso autore di truffe analoghe nell’albese.