Al termine dell’anno scolastico mancano ormai qualche settimana ed i Carabinieri della Compagnia di ALBA hanno da poco concluso un’articolata attività - avviata sin dall’inizio delle lezioni a settembre 2010 d’intesa con le direzioni didattiche di tutte le scuole dell’obbligo ubicate in città – con l’obiettivo di prevenire e far emergere i casi di evasione scolastica e le eventuali situazioni di disagio o degrado socio-familiare ad essa sottesa.
La normativa nazionale di riferimento, modificata più volte e da ultimo nel 2007, impone infatti a genitori od esercenti la patria potestà l’obbligo di impartire l’istruzione scolastica ai figli sino all’età di 16 anni, a partire dalla suola primaria (elementari), passando per la scuola secondaria di primo grado (medie) e sino a quella secondaria di secondo grado (scuole superiori primo biennio).
I Carabinieri hanno accertato che 24 ragazzi minori di anni 16 (di età compresa tra i 10 ed i 15 anni, dei quali 5 delle medie e 19 del primo biennio delle superiori, mentre nessun caso è stato accertato alle elementari) non avevano frequentato regolarmente le lezioni collezionando lunghi periodi di assenze ingiustificate da scuola tanto che saranno molto probabilmente bocciati a fine anno scolastico per mancanza del periodo minimo di frequenza.
I genitori indagati dai Carabinieri, 35 in tutto (tra cui 8 nomadi “sinti” del campo albese, 2 marocchini e 2 romeni, mentre i restanti 23 sono tutti italiani), sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di ALBA per il reato di omissione di aver impartito ai propri figli minori di anni 16 l’istruzione scolastica obbligatoria. Analoga segnalazione è stata inoltrata dai militari anche al Tribunale dei Minori di TORINO ed ai Servizi Sociali di ALBA.
Molte altre sono state le attività svolte dai Carabinieri di ALBA – nel quadro dei servizi disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di CUNEO in favore dei giovani - sul piano preventivo ed informativo, a cominciare dagli incontri con tanti studenti presso le scuole o visite in caserma incentrati sull’educazione alla legalità (rischi derivanti dall’abuso di alcool, uso di droga, bullismo, rispetto del Codice della Strada, navigazione in internet, etc.). Vi è stata poi la presenza di militari in uniforme sui bus di linea adibiti al trasporto degli studenti e presso le stazioni ferroviarie per scoraggiare eventuali intemperanze od altri atti illeciti, come quello segnalato e poi subito risolto dai Carabinieri che riguardava l’omesso pagamento del biglietto e minacce ai conducenti dei mezzi pubblici da parte di alcuni studenti della scuola professionale “A.PRO.” di ALBA sui bus urbani.