Si svolgerà sabato 18 giugno a partire dalle ore 10 a Torino presso il BLAH BLAH di via Po, 21 l'incontro con Eric Holt-Gimenez, coordinatore del volume in via di pubblicazione “Food Movements Unite. Strategies to transform our food system”, una collezioni di saggi scritti da un folto numero di leader di movimenti per il diritto al cibo di tutto il mondo a cui è stata posta la domanda politica sul “Che cosa si deve fare”. Eric Holt-Gimenez è il direttore esecutivo di Food First, Oakland California. E' coautore con Raj Patel e Annie Shattuck di "Food rebellions! La crisi e la fame di giustizia", 2010, edito da Slow Food Editore. L'incontro è organizzato dal Centro Studi Sereno Regis con Slow Food Piemonte e Valle d'Aosta e l'Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro.
L’attuale regime industriale del cibo che domina il sistema agroalimentare del pianeta è ambientalmente distruttivo, finanziariamente volatile e socialmente ingiusto. Sebbene sia ben documentato il contributo che tale regime apporta alle quattro crisi planetarie , alimentare-energetica-finanziaria-climatica, le soluzioni proposte dalle nostre istituzioni nazionali e globali rafforzano lo stesso distruttivo cammino tecnologico, lo stesso fondamentalismo del mercato globale, e le stesse tendenze di consolidamento sregolato del potere industriale nel sistema alimentare che ci hanno creato le crisi. A contrastare queste tendenze, in tutto il mondo, attivisti per il diritto al cibo a livello locale si sono riappropriati di alcuni pezzi del sistema agroalimentare (coltivazione di orti, agricoltura biologica, iniziative di supporto comunitario dell’agricoltura – Community supported agriculture), mercati contadini, attività di trasformazione e distribuzione di piccole dimensioni e locali, gruppi di acquisto solidali). Sono sorti movimenti in tutto il mondo per rivendicare la sovranità alimentare organizzando localmente e internazionalmente iniziative per rivendicare l’accesso alla terra, per porre fine a accordi distruttivi di libero commercio, e per l’appoggio alle aziende familiari, alle donne rurali, ai contadini ed ai braccianti. Allo stesso tempo si sono moltiplicate azioni di protesta da parte dei cittadini contro la coltivazione di piante OGM, contro gli agro-carburanti e il controllo monopolistico del cibo. Si intravede la concreta possibilità di un cambiamento radicale dell’attuale sistema agroalimentare. Il movimento globale per il cibo ha origine e si espande grazie al forte impegno per la giustizia, la democrazia e la sovranità alimentare delle migliaia di sindacati dei produttori, delle associazioni dei consumatori, della società civile, delle organizzazioni religiose e di comunità locali ed attraversa le tipiche divisioni fra rurale-urbano, nord-sud dei sistemi agroalimentari. E’ un vero grandioso “movimento dei movimenti” diffuso, molto diversificato, creativo e politicamente non etichettato.
Per ulteriori informazioni si prega di contattare il dott. Giorgio Cingolani del Centro Studi Sereno Regis,
al n. 3403457421 - e-mail cingo.g@inrete.it