Sono 5.765 gli abbonamenti mensili stipulati con +Bus nei primi cinque mesi del 2011, con una media ormai consolidata di circa 1.100 al mese e una “punta” di 1.400 a febbraio. Questi i primi conti del servizio di trasporto pubblico potenziato e agevolato lanciato dall’Amministrazione comunale di Verbania nel 2010 e rivisto a inizio anno. Dopo una prima fase in cui, raddoppiando il numero di corse urbane, si offrivano abbonamenti gratuiti per quasi tutta l’utenza, ma previa iscrizione (la registrazione era utile per censire in linea di massima i fruitori) dal 1° gennaio – confermati i chilometri in più e le corse a cadenza di passaggio ogni 15 minuti, nonostante i “tagli” alle finanze pubbliche – s’è introdotto, salvo che per il servizio di scuolabus nelle frazioni (rimasto gratuito), il pagamento minimo. Ai cittadini viene chiesto infatti un contributo mensile che va da 10 a
15 euro, mentre la parte restante (l’abbonamento dovrebbe costare mediamente oltre 30 euro) la paga il Comune.
Il mese di gennaio si è partiti con 1.032 abbonamenti, suddivisi tra under 24 (457, ovvero il 44,28%), adulti tra i 25 e i 64 anni (139, 13,47%), over 65 (263, 25,48%), a basso reddito (142, 13,76%) e scolastici (31, 3%). A febbraio s’è raggiunto il top, con le singole fasce che hanno toccato, rispettivamente, quota 538, 216, 396 e 15. Con marzo s’è registrato un lieve calo, assestatosi in aprile. E poiché in maggio c’è stata una conferma, i
numeri permettono di stimare in circa 1.100 il numero di fruitori medi al mese. Volendo considerare anche chi s’è abbonato per un mese soltanto e non ha rinnovato, si arriva a un massimo di circa 1.400 viaggiatori, oltre a chi naturalmente acquista fa il biglietto per corse saltuarie. «Cominciamo finalmente a farci un’idea di quanti verbanesi effettivamente utilizzano l’autobus – commenta il sindaco Marco Zacchera – cercando di eliminare gli sprechi e gli abusivi. È sempre più evidente che il precedente sistema gratuito non poteva reggere, né essere messo a carico di quell’80% di verbanesi che comunque non vanno in bus, neppure quando è gratuito. Per questo abbiamo puntato ad aumentare le corse e offriamo un abbonamento agli utenti effettivi a un prezzo favorevolissimo. Punteremo ora a estendere il servizio anche a Possaccio e collina».