Secondo una recente indagine pubblicata dal Corriere della Sera emerge che un consigliere regionale del Molise percepisce mensilmente uno stipendio più alto di quello del governatore di New York. Stesso discorso per un deputato sardo o un presidente di giunta veneto, così come per un presidente calabrese: e purtroppo queste non sono novità, almeno per chi da lustri segue con attenzione questo andazzo nazionale nostrano. Da anni ribadiamo di essere "contro il sistema", suscitando a volte qualche perplessità e qualche domanda: questo è ciò che intendiamo, ossia di voler fortemente ribaltare questo stato di cose. Non è infatti accettabile che una classe politica come quella nostrana, litigiosa e spesso inconcludente, percepisca simili ingiustificati stipendi soprattutto in un momento in cui a tutti sono richiesti sacrifici. La voragine economica dei costi politici (in Sicilia sono stati arruolati e ben retribuiti anche esperti di rane verdi...) è un cancro nei confronti del quale occorre prendere coscienza: ciò magari non risolverà il problema del Pil come taluni sottolineano, ma porterà altri innumerevoli benefici: primo tra tutti quello di rendere meno ridicola al mondo questa nostra malandata nazione. Questione di decenza, concetto che in Italia sembra ormai appartenere più al libro Cuore che al nostro presente: etico e politico.
Lodovico Ellena, Forza Nuova