È uscito l’ottantaseiesimo numero de “l’impegno”, rivista dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli, da quest’anno affidata alla nuova direzione di Enrico Pagano. La rivista apre alla narrativa, ospitando il racconto “Buoni maestri” in cui Giacomo Verri, finalista del Premio Calvino con il romanzo “Partigiano Inverno”, rielaborando un evento realmente accaduto, dà respiro letterario al tema della memoria e dell’importanza dell’ascolto del passato. Gioachino Lanotte ricostruisce, analizzando documenti prodotti durante il regime fascista da organismi istituzionali quali il Minculpop, il Ministero dell’Interno e l’Eiar, l’azione repressiva che la censura esercitò su musica e canzoni dell’epoca, ritenute spesso in contrasto con l’ideologia dominante e gravemente lesive dell’immagine nazionale, evidenziando in particolare come gli esiti ultimi di tali pretese di controllo non fossero quelli sperati, tanto per incapacità organizzativa delle autorità preposte alla vigilanza, quanto per il connaturato spontaneismo di espressioni della cultura popolare difficilmente comprimibili tramite regole e leggi. Piero Ambrosio, utilizzando la documentazione conservata nei fascicoli personali del Casellario politico centrale, redige le biografie di vercellesi, biellesi e valsesiani che negli anni del fascismo subirono il provvedimento dell’ammonizione, uno degli strumenti, accanto a carcere, confino e internamento, con cui il regime attuava la repressione nei confronti degli oppositori politici e dal quale conseguiva la limitazione delle libertà individuali per un periodo di tempo di due anni. Segue la pubblicazione, a cura di Piero Ambrosio, di alcune immagini tratte dal prezioso corpus documentario dell’Archivio fotografico Luciano Giachetti - Fotocronisti Baita di Vercelli, testimonianti la resa di tedeschi e fascisti nel Vercellese, avvenuta il 2 maggio 1945, dopo le sanguinose stragi di partigiani e civili di Santhià e Cavaglià dei giorni precedenti. Pietro Ramella rievoca gli eventi che precedettero l’esplodere della guerra in Spagna nel 1936, dalla proclamazione della seconda Repubblica spagnola, il 14 aprile 1931, alla difficile situazione politica e sociale che si trovò ad affrontare e che ne determinò la sconfitta, dal conseguente ritorno della destra reazionaria nel cosiddetto bienio negro (1934-1935), alla vittoria delle sinistre riunite nel Frente popular nel febbraio dell’anno successivo, fino al colpo di Stato di alti ufficiali dell’esercito che diede inizio alla guerra civile. Sara Zanoni dà una lettura insolita della figura di Giuseppe Garibaldi soffermandosi sull’analisi dei quattro romanzi storici di cui fu autore nei suoi periodi di inattività e negli ultimi anni di vita, facendo emergere dai racconti, al di là delle non eccelse qualità letterarie dell’autore e al di là dell’amarezza e della delusione che ne dominarono la vecchiaia, la perseveranza di uno spirito combattivo, spesso venato di feroce anticlericalismo, che lo spinse a rievocare le azioni valorose di quanti lottarono per la patria animati da spirito di sacrificio, allo scopo di farne esempio e stimolo per le nuove generazioni chiamate alla realizzazione del progetto di costruzione nazionale. Enrico Pagano, analizzando i dati ricavati da un questionario proposto dall’Istituto agli studenti che hanno partecipato a viaggi di studio ai luoghi della memoria, o in seguito alla partecipazione all’ormai trentennale concorso regionale di storia contemporanea o su iniziativa delle singole scuole, traccia il bilancio di un’esperienza didattica consolidata, valutandone gli aspetti formativi e culturali ed evidenziando l’importanza di un approccio allo studio della storia che tenga ugualmente in conto il coinvolgimento emotivo degli studenti e il loro contatto con persone e luoghi testimoni diretti degli eventi.
Sabrina Contini descrive i documenti del fondo Ezio Grassi conservati nell’archivio dell’Istituto e recentemente riordinati, che restituiscono l’immagine di una figura centrale per la vita politica, sociale e culturale di Varallo e della Valsesia: antifascista e partigiano, membro del Cln, tra i fondatori della Cooperativa di autotrasporti Valsesia per il reinserimento degli ex partigiani nel mondo del lavoro, presidente della sezione locale del Partito liberale, nonché fondatore dell’Unione sportiva varallese e presidente del Comitato carnevale cittadino. Segue il ricordo degli scomparsi Antonino Filiberti, Antonio Monticelli, Guido Petter e Antonino Villa e infine la consueta rubrica di recensioni e segnalazioni. La rivista è in vendita nella sede dell’Istituto (via D’Adda, 6, Varallo): una copia costa 10,00 euro. La quota di abbonamento annuale per il 2011 è di 16,00 euro, da versare sul ccp n. 10261139, intestato all’Istituto.