Sarà rappresentata anche Casale Monferrato alla mostra Il Simbolismo in Italia di Padova. Lunedì scorso, infatti, è stato prelevato dalla Gipsoteca di via Cavour 5 il bassorilievo in gesso Il Canto d’Amore di Leonardo Bistolfi, per essere esposto a Palazzo Zabarella. Organizzata dalla Fondazione Bano di Padova, la mostra resterà aperta dal 1° ottobre 2011 al 12 febbraio 2012. L'esposizione rappresenta un excursus selezionato da Fernando Mazzocca, Carlo Sisi e Maria Vittoria Marini Clarelli, direttore della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e che si snoderà lungo un percorso dedicato al Simbolismo italiano, movimento nato con la Triennale di Brera del 1891. Accanto a Bistolfi compaiono in mostra opere di artisti di primissimo piano quali Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Adolfo Wildt, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Umberto Boccioni. Come si legge nella presentazione della mostra “il tema e l’ambito sono ben noti: a cavallo tra Otto e Novecento, l’inconscio irrompe nell’arte e nulla sarà più come prima. È la scoperta di un mondo “altro”, affascinante, intrigante, di una nuova lente che vira la percezione di ogni realtà, si tratti di un paesaggio fisico e di un moto dell’anima”. La scultura in prestito, costituisce il modello preparatorio eseguito dallo scultore casalese per il fregio decorativo del monumento a Giuseppe Garibaldi di Sanremo, eseguito negli anni 1905-1908. Il prelievo ed il trasporto sono stati effettuati a cura di una ditta specializzata in trasferimenti di opere d’arte, per garantire la sicurezza dell’opera di Bistolfi. Ma un’altra opera ha lasciato il Museo Civico: destinata al prestito è il Profilo del conte Carlo Vidua, un disegno a carboncino di Etienne Bouchardy (Parigi 1797-1849) che sarà esposto al Castello di Miradolo a Pinerolo dal 1° ottobre 2011 al 29 gennaio 2012 per la mostra “Viaggio in Egitto”. In questa mostra, che illustrerà la scoperta dell’Egitto attraverso i documenti (lettere, appunti di viaggio, diari, libri, stampe, fotografie, giornali di scavo) di viaggiatori illustri, non poteva mancare un riferimento al noto esploratore casalese.