Nasce a Torino il “Polo produttivo Carcere di Torino ”, sostenuto e promosso dalla Città di Torino e dalla Direzione della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” nell’ambito di una collaborazione pluriennale con il mondo delle imprese per favorire ed implementare le attività produttive all’interno del carcere. L’obiettivo di fondo è quello di ricondurre sempre di più il Carcere a luogo di rieducazione e riabilitazione, anche attraverso lo sviluppo di iniziative imprenditoriali che coinvolgano le persone in esecuzione penale.
Le 7 Cooperative sociali attualmente operanti all’interno del carcere (Liberamensa, Ergonauti, Eta Beta, Extraliberi, Papili factory, Pausa Cafè, Punto a capo) hanno scelto, attraverso la stipula di un protocollo con la direzione carceraria, una gestione unica e coordinata per ottimizzare le attività promosse. Il “Polo produttivo” del carcere Lorusso e Cutugno di Torino ha scelto di coinvolgere gli studenti del corso di Design per la Comunicazione del Politecnico piemontese, per la progettazione della propria immagine coordinata e la definizione del logo. Gli studenti hanno elaborato 30 progetti rappresentativi del significato del lavoro carcerario. Un video promozionale, volto a pubblicizzare il concorso ed a promuovere la votazione on line dei cittadini, sarà proiettato sui monitor GTT della metropolitana dal 27 ottobre al 13 novembre.
I 30 progetti potranno essere votati dai cittadini sul sito www.uncarcereallavoro.it. dal 27 ottobre al 13 novembre scegliendo con un click il logo preferito direttamente nella gallery del sito. Il logo che avrà ricevuto il maggior numero di voti on-line verrà selezionato e premiato come vincente il 18 novembre.
“Lo sviluppo di un “Polo Produttivo” all’interno del Carcere, con la creazione di veri posti di lavoro – ha affermato Il Vice Sindaco Tom Dealessandri - non solo consente di portare benefici al percorso trattamentale delle persone assunte incidendo positivamente sulla recidiva, ma aiuta a superare concettualmente "il muro" e vedere il carcere inserito a tutti gli effetti nel sistema-città sia sotto il profilo urbanistico, che sotto l'aspetto sociale, umano e produttivo, affinché tutti, anche a livello culturale, sentano il carcere e i cittadini che lo abitano come un luogo che fa parte della Città.” Il Direttore della Casa circondariale Pietro Buffa ha aggiunto “Ad oggi sono sette le cooperative sociali che svolgono attività produttive con lavoratori detenuti all’interno della casa circondariale “Lorusso e Cutugno”. Tra i settori di attività, catering, imputazione e archiviazione dati, torrefazione di caffè e cacao, produzione di arredo urbano e sartoria” a breve vorremmo aggiungere nuove attività e commercializzare sempre di più i prodotti realizzati che sono di alto livello”. “I nostri studenti hanno lavorato un semestre su questo progetto con grande entusiasmo e interesse, con la consapevolezza dell’utilità sociale che attività come queste hanno. Non è l’unico progetto di collaborazione che abbiamo attivato con la Casa circondariale ed è un’esperienza formativa importante che incide anche sulla crescita personale degli studenti”, si è così espresso Paolo Tamborrini – coordinatore scientifico per l’iniziativa.