L'interezza non è il mio forte presenta
Una storia da non raccontare
Sabato 5 novembre
Ore 21
Teatro Galletti
Piazza Mercato
Domodossola (VB)
Ingresso libero
Le parole cantate e le parole parlate di De Andrè, per dare corpo ad alcuni personaggi nati dal suo immaginario: i "dannati della terra", individui confinati ai margini della società perchè ritenuti scomodi e diversi.
Nessun intento celebrativo, o retorico omaggio. Piuttosto l'impegno di ridare voce ad alcuni dei contenuti più attuali e dirompenti delle sue canzoni. A dispetto degli innumerevoli tentativi di disinnescarne la portata , messi in atto da intellettuali benpensanti d'ogni schiera. La sua critica spietata alla società dello spettacolo e del potere, alla retorica borghese e alle strumentalizzazioni della cultura. La scelta di guardare il mondo attraverso gli occhi degli emarginati, di coloro che si comportano diversamente dalla maggioranza, a cui il potere in ogni epoca ha cercato di togliere dignità e voce con la violenza e l'ipocrisia.
Un'osteria. Dove si incontrano emarginati.
Chi per scelta, chi perchè è stato cacciato dai funerali pomposi che stanno bloccando la città.
Diecimila persone assiepate in piazza ad assistere. E' il 13 gennaio 1999.
Uno spettacolo di dialoghi e canzoni.
Di pregiudizi e dignità.
Di sfacciataggine sboccata e ironia pungente.
Sui dannati della terra, emarginati perchè diversi.
Perchè non conformi alle regole del conformismo dalla falsa morale.
Perchè iscritti all'anagrafe come maschi o femmine, ma ingabbiati da uno scherzo del destino che gli ha dato il corpo sbagliato, diverso dalla loro sensibilità.
Perchè non rispettano le leggi scritte ed implicite, senza far del male a nessuno, difendendo il diritto ad assomigliare a se stessi.
Perchè zingari, prostitute, poveri diavoli, non allineati.
Perchè non si comportano come la maggioranza.
Perchè rivendicano il loro essere "altro" rispetto ad una società omologata e omologante.
Superstiti di quel genocidio culturale perpetrato dalla televisione e dalla cultura di massa.
In un'epoca di nuvole che "quando si fermano sono nere come il corvo e sembra che ti guardino con malocchio",
In cui il potere consumistico vorrebbe annullare gli antagonismi e poter dire che "la storia è finita"
Che il motore del capitalismo "ci porta avanti/quasi tutti quanti/maschi femmine e cantanti/su un tappeto di contanti/nel cielo blu".
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