A fronte dell’aumento, in tempi di crisi, della casistica di truffe telefoniche a danno della fasce più deboli della popolazione, l’Unione Nazionale Consumatori invita all’attenzione.
“Con la crisi in atto, e la scarsità contingente di risorse, proliferano più che mai in questo periodo gli abusi compiuti da operatori call center che, contattando la gente tramite elenchi telefonici pubblici cartacei o digitali, spacciandosi per referenti di finte associazioni riconducibili ai vari corpi armati dello Stato, o a falsi uffici tributari o fiscali – l’Iva è quello più frequentemente citato – invitano all’acquisto di bollettini e manuali di aggiornamento sulle tasse, o abbonamenti a periodici”, racconta l’avv. Patrizia Polliotto, Presidente piemontese dell’UNC. “I più colpiti sono piccoli commercianti e utenti di abitazioni private. Nella maggior parte dei casi, a fronte di cifre che si attestano intorno ai 100 euro o poco più, nella migliore delle ipotesi poco dopo si riceve in contrassegno un pacco con alcuni fogli ciclostilati e mal rilegati, e poi più niente”, spiega. Per poi concludere. “E’ bene precisare innanzitutto che uffici fiscali e dello Stato non agiscono in tal modo. Si tratta per lo più di fantomatici call center che spesso ricercano operatori tramite annunci economici sul web o su giornali e periodici, facendo leva sui giovani alle prese con disoccupazione e cronica mancanza di denaro. Un metodo truffaldino vecchio, ma oggi in aumento”. In allegato il comunicato stampa.