“Altera” sarà il logo del Polo Produttivo del Carcere di Torino. Con 999 voti è stato il logo più votato dalla “rete”, scelto tra i 30 progetti elaborati dagli studenti del Politecnico di Torino. Lo scorso 27 ottobre è stato lanciato un concorso on-line sul sito www.uncarcereallavoro.it che si è concluso domenica 13 novembre con ottima partecipazione non solo dei torinesi – più di un terzo dei voti infatti proviene da fuori regione. “Altera” è stato realizzato da Hojjat Babbei, Stefania Fuggetta e Gabriele Garofano, studenti del corso di Design e Comunicazione visiva. La scelta della simbologia nel logo, parte dal concetto di creatività considerata come nutrimento per la fantasia e l'anima dei detenuti presenti all'interno delle carceri. L'immagine rimanda infatti alle sbarre delle celle plasmate attraverso il lavoro manuale, richiamando così un gioco collettivo che permette di modificare la realtà in cui si è immersi al fine di uscirne con la fantasia. Il colore usato è il blu che, declinato in diverse tonalità, esprime sensazioni di calma, sicurezza e riflessione nonché qualità.
Il “Polo produttivo Carcere di Torino”, sostenuto e promosso dalla Città di Torino e dalla Direzione della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” nell’ambito di una collaborazione pluriennale con il mondo delle imprese, nasce per favorire ed implementare le attività produttive all’interno del carcere. Le 7 Cooperative sociali attualmente operanti all’interno del carcere (Liberamensa, Ergonauti, Eta Beta, Extraliberi, Papili factory, Pausa Cafè, Punto a capo) hanno scelto, attraverso la stipula di un protocollo con la direzione carceraria, una gestione unica e coordinata per ottimizzare le attività promosse. Il “Polo produttivo” del carcere Lorusso e Cutugno di Torino ha scelto di coinvolgere gli studenti del corso di Design per la Comunicazione del Politecnico piemontese, per la progettazione della propria immagine coordinata e la definizione del logo. Le 7 cooperative sociali che compongono il Polo produttivo carcere rappresentano una realtà imprenditoriale di rilievo, producono prodotti e servizi d'eccellenza (servizi di catering, torrefazione di caffè, produzione di arredi urbani, solo per citarne alcuni), offrono opportunità lavorative per i detenuti. Nel 2010, il fatturato complessivo relativo alle attività produttive realizzate all'interno della casa circondariale Lorusso e Cutugno è stato di 2,4 milioni. Importanti anche i risultati dal punto di vista dell'occupazione: al 31 dicembre 2010 i detenuti che lavoravano per le cooperative all'interno del carcere erano 59 (con un incremento del 5,4% rispetto al 31 dicembre 2009), mentre 95 sono stati i detenuti che hanno lavorato per almeno un mese nel corso del 2010 (con un incremento del 22% rispetto all'anno prima). Ottimi, infine, i risultati in merito all'occupazione una volta che i detenuti escono dal carcere: dei 21 detenuti usciti dalla casa circondariale nel 2010, 10 sono rimasti a lavorare per la stessa cooperativa in cui erano occupati durante la detenzione, 1 ha cambiato cooperativa, 4 sono stati assunti da imprese profit e i restanti 6 non potevano essere assunti per la mancanza dei requisiti per ottenere il permesso di soggiorno.