Hanno vissuto un brutto quarto d’ora due amici 30enni operai albesi che, mentre erano a piedi al quartiere della Moretta, dopo aver fatto la spesa in un supermercato e stavano rincasando, sono stati affrontati da un gruppo di giovani magrebini che li hanno picchiati selvaggiamente derubandoli delle borse contenenti alcuni generali alimentari da loro appena acquistati (pasta, focaccia, succhi di frutta, torrone, etc.). I due, che a seguito dell’aggressione riportavano ecchimosi ed escoriazioni al volto, richiedevano l’intervento dei Carabinieri della Compagnia di ALBA componendo il numero d’emergenza 112 e sul posto giungevano in pochi istanti due gazzelle del Radiomobile. I militari, dopo aver raccolto dalle vittime una sommaria descrizione degli aggressori indicati come giovani nordafricani, provvedevano a far soccorrere i due operai da un’ambulanza del 118 ed intraprendevano immediatamente le ricerche degli autori del reato. Dopo circa dieci minuti veniva rintracciato un gruppetto di tre giovani magrebini, perfettamente coincidenti con la descrizione fornita dalle vittime, nei pressi del Centro di Accoglienza CARITAS di Via Pola in cui sono temporaneamente ospitati. I militari si accorgevano che uno dei tre aveva tra le mani la borsa della spesa, rubata poco prima ai due albesi aggrediti, tutti e tre poi stavano mangiando la focaccia ivi contenuta. I tre, vistisi scoperti dai Carabinieri, tentavano di darsi inutilmente alla fuga a piedi ma venivano immediatamente bloccati. Opponevano però forte resistenza contro i militari costretti a richiedere rinforzi ed un brigadiere dell’Arma, nel corso della colluttazione con i fermati, subiva la frattura della falange di un dito della mano destra ed i sanitari gli riscontravano poi ferite guaribili in 20 giorni di prognosi. Anche una gazzella veniva danneggiata da uno dei fermati durante il trasferimento in caserma.
Si tratta di un 20enne marocchino residente a CANALE (CN) e di due 23enni tunisini residenti rispettivamente a CIVITAVECCHIA (ROMA) e SANTA MARIA CAPUA A VETERE (CE), tutti pregiudicati muniti però di permesso di soggiorno provvisorio per ragioni umanitarie, finiti in carcere con le accuse di rapina aggravata, lesioni personali gravi, resistenza ed oltraggio a Pubblico Ufficiale e danneggiamento aggravato, su disposizione del Pubblico Ministero di turno Dott.ssa Donatella MASIA. Le vittime della rapina se la sono cavata con una prognosi di 5 giorni ciascuno e, dopo essere stati curati dai sanitari dell’Ospedale San Lazzaro di ALBA, sono stati dimessi. A loro i Carabinieri hanno poi restituito la refurtiva, del valore di circa 50,00 euro, ad eccezione della sola focaccia già mangiata dagli extracomunitari arrestati.