Partita con serata in Antica Osteria di Madonna dei Boschi, giovedì, in cornice molto adatta, con presentazione di opere, possibile degustazione di vino e affettati, per il momento iniziale, la kermesse “Boves Letteraria”, organizzata dalla locale Consulta Giovani, ha subito mostrato quelle che sono le sue caratteristiche principali: un tono pacato ed amichevole, di conversazione, sulle opere e gli autori, con possibilità di divagazioni, condotte dal Presidente della emanazione comunale Fabio Dutto. “Tra moglie e marito… meglio un bicchiere di vino!”, incontro con Danilo Paparelli e Monica Bruna, scrittori e marito e moglie, il primo, disegnatore di fama, il più noto a livello provinciale, collaboratore fisso di settimanale, ma anche conosciuto a livello nazionale (ha ricordato suoi disegni pubblicati su “Cuore”) alle prese, col dovuto garbo, che attutisce rispettose ironie, con personaggi Risorgimentali, la seconda ad occuparsi di cucina e di quel piatto trascurato che son le frittate (rispettivamente con le opere “Viva Verdi, Bianchi e Rossi” e “Ho fatto una frittata”, con disegni del coniuge).
Venerdì sera 2, all’Auditorium Borelli, ottimo era il pubblico, con la confortante presenza di tanti giovani, per il calabresissimo e profondamente comunicativo Pino Masciari, ex imprenditore cinquantenne che ha raccontato le traversie e sofferenze, la difficoltà ed il coraggio, della sua lotta ai ricatti della ‘Ndrangheta, presentando il suo nuovo libro scritto a quattro mani con la moglie Marisa dal titolo “Organizzare il coraggio” (incontro in collaborazione con “Libera”, come vari della Consulta. Nel pomeriggio di sabato 3 dicembre, in Sala Costanzo Martini (ambiente delizioso, ideale per queste iniziativa), davvero interessati e pronti a farsi coinvolgere nel dibattito erano i partecipanti al momento con Mario Cavatore, che, invece di presentare opera ha illustrato “progetto”: un “decalogo”, dai risvolti di pratica filosofia di vita, pur con profondi rimandi culturali, rivolto ai giovani, da discutere ed elaborare, su cui trarre spunto, quasi successione di capitoli, per prossimo libro. Evocata, senza “mitizzarla”, è stata la figura di Steve Jobs, qualcosa più di un grande imprenditore, visto quasi come “guru” da molti, la cui scomparsa è stata quella che ha suscitato più emozione a livello mondiale in questo 2011.
Domenica 4 dicembre, dalle.9,30 alle 18,30, all’Auditoriun Borelli, una dozzina (dalla bovesana “Araba Fenice”, alla cuneese “Nerosubianco”, alla “Sensibili alle foglie” di Carrù...) erano gli editori che hanno partecipato al “Salone dell’editoria piemontese”, esposizione delle case editrici e presentazioni di libri dei loro autori, davvero bel “colpo d’occhio”, completato dai ricchi spazi riservati al Commercio Equo Solidale ed allo stand per libri presentati senza che partecipassero gli editori. Fuori, la Consulta Famiglie ha montato la sua, ormai celebre, simbolica, “casa”. Alla fine timida soddisfazione sembrava venir esternata .
Contemporaneamente vari giovani artisti bovesani hanno esposto in Via Roma, opere di espressività e spessore.
Letture animate per bambini, davvero affollate, a “tema equo” sono state tenute a cura dell’associazione “Qui è là” (al Borelli, alle 15,30, “Cioccolose fiabe: fiabe buonissime per un commercio equo e solidale! - lettura animata con degustazione cioccolato”) e della Consulta famiglie di Boves in collaborazione con la (prossima a prendere possesso della “Filanda Favole”) “Fabbrica del Suono” (alla biblioteca, alle 16,30, “Il carnevale degli animali”). Molto apprezzato è stato il momento, in biblioteca, coi “Racconti del guardiaparco”, curato da Ezio Capello (Casa Editrice Lazzeretti, torinese, simpatici disegni di Alessandra Sartoris).
Doverosamente, le presentazioni della domenica sono partite da opere di editori locali. Maddalena Forneris, vice presidente ANPI di Borgo San Dalmazzo, con la sua abituale forza espressiva ha ricordato, in una attentissima Sala Costanzo Martini, la figura del padre partigiano, “Bastian”, la sua lotta e le vicende di quegli anni, la cui memoria, da anni, cerca di comunicare alle giovani generazioni (la rivedremo presto in iniziative bovesane), presentando la sua opera, di prose, poesie e fotografie, “Non deve più succedere”, edita da Primalpe. Al Borelli Franca Acquarone, di Ormea, in atmosfera rilassata, mantenendo tono da conversazione, ha presentato i racconti di “Martino va soldato”, undici storie di gente semplice, piemontese e ligure, della nostra grande provincia contadina, la cui esistenza fu sconvolta dalla guerra. Significativamente, omaggio a verace mondo travolto dalle vicende storiche, apre il libro poesia di Gino Giordanengo. Al negozio di erboristeria e prodotti naturali “Il prato di Mirella”, in Piazza Garibaldi.44, sin ad ora abbondantemente da “dopo aperitivo”, Paolo Bongiovanni, docente di scienze umane, diplomato del “Metodo Silva” e istruttore di “Mind Control” (rivedremo presto anche lui in città), ha spaziato dalle “erbe selvagge” (in cui molta più fiducia ha rispetto a quelle vendute come “biologiche”) a vere e proprie filosofie esistenziali. Nel pomeriggio era gremito (tutti spettatori non bovesani) lo spazio al Borelli per la presentazione de “I libri della Bussola”, guide turistiche ed escursionistiche, nel tradizionale, e comodo, formato “tascabile”. Gli editori si dichiarano disponibili alla pubblicazione di itinerari suggeriti da lettori, chiedendo solo, come a tutti i proprio autori, che siano stati davvero “provati”, non “raccontati per sentito dire”. Semplicemente “rapito” ci è sembrato il pubblico in Sala Costanzo Martini, con Federico Faloppa ricercatore presso il Dipartimento d'Italiano della Royal Holloway, già insegnante all'Università di Granada e allo University College di Londra, “visiting lecturer” di Linguistica italiana all'Università di Birmingham, che ha dissertato sul tema “Le parole hanno potere”, l’importanza del valore delle parole e del loro corretto uso (moderava la vicepreside dell’istituto comprensivo “Antonio Vassallo”, Cristina Bersani). Gremito era il Salone del Centro Anziani “Renato Giraudo” di Piazza Borelli per l’appuntamento con Alberto Burzio, in arte “Barba Bertu”, giornalista, titolare di lettissima rubrica su settimanale. Gli organizzatori gli hanno chiesto veloce carrellata, pennellate davvero toccanti, piene di emozioni, su alcune delle sue tante interviste ad anziani (pubblicati in due volumi “Fra la terra e il cielo” e “Le caldarroste in tasca”, editi da Primalpe, presentati un anno fa a Rivoira). Come in fotogrammi di film sono scorsi episodi di vita di persone semplici e profonde, testimoni della cultura locale, montanara e contadina, della sua religiosità e del suo rispetto per gli altri, del suo senso della Comunità (molto andato perso). La lunga giornata è terminato con “aperitivo letterario” dal Bar Italia, con conversazione sulla monumentale opera sulle “acciughe” del giornalista cuneese (nativo di Garessio) Fulvio Basteris e di Aldo Rodino (di Rocchetta di Cairo Montenotte), “Il mare sotto sale”, Edizione B&B Cuneo – Tipolito Europa, ulteriore prova di come si possano trarre spunti per digressioni culturali a “360 gradi” da vari argomenti, gastronomia inclusa (che permette escursioni in storia, geografia, religione, semantica...). Lunedì 5 dicembre, all’Auditorium Borelli, si è chiuso con “Storia di guerra e di ingiustizia”, organizzato in collaborazione con la Scuola di Pace, serata, con Silvio Galvagno ed i suoi video sugli interventi sanitari in martoriati Paesi africani ed asiatici (Afghanistan incluso).