Le feste di fine anno coincidono con uno dei momenti più difficili per la storia dell’Italia, soprattutto per le generazioni, nate dopo la Seconda Guerra Mondiale, che mai si erano trovate di fronte a problematiche di portata tale da mettere in discussione, addirittura, il futuro del Paese. In una situazione come questa, caratterizzata da pesanti manovre economiche e da incertezze non scalfite nemmeno dai sacrifici imposti negli ultimi dodici mesi, sono i Comuni (pur stretti tra tagli di spesa, calo nei trasferimenti statali e regionali, ed incremento delle esigenze cui dare pronte risposte, dovute soprattutto alla crescita delle richieste in campo sociale ed assistenziale) gli enti che più d’ogni altro si vengono a trovare in prima linea, tenuti a fornire precise e puntuali risposte ai cittadini. I comuni costituiscono un vero baluardo, cui i cittadini guardano con speranza, chiedendo impegni precisi in grado di assicurare, nelle nostre città, quella coesione e quella tenuta sociale, che sono messe continuamente a rischio ed in discussione. Non a caso, dal calo generalizzato di fiducia e credibilità registrato dalla classe politica, sfuggono gli amministratori dei comuni cui sono riconosciuti alti indici di fiducia da parte dei cittadini. Sentimenti che inducono, in questo difficile momento, ad un ulteriore impegno da parte degli amministratori locali: occorre impegnarsi per assicurare un sensibile calo di conflittualità e di litigiosità che mal si adatta con le difficoltà contingenti e con la necessità di concretezza richiesta dalla popolazione. Un impegno, per chi amministra città e piccoli comuni, che deve essere ulteriormente rafforzato e che costituisce la base su cui deve poggiare il futuro del nostro Paese assieme con la riscoperta di quei valori d’unità, coesione sociale, mutuo rispetto senza i quali ogni manovra sarebbe inutile e la ripresa impossibile. Questo impegno deve contraddistinguere l’attività di chi amministra i nostri comuni, nella convinzione di ricoprire un ruolo insostituibile, di crescente importanza. Con questi sentimenti, con l’assicurazione che impegno e passione continueranno ad essere posti in primo piano, invio gli auguri più belli e più sinceri per le prossime festività natalizie, con la speranza che il 2012 possa rappresentare l’anno della ripresa non solo economica, occupazionale, ma anche sociale e morale per il nostro Paese.
Beppe Tassone