Con un emendamento proposto dal capogruppo della Lega Nord Alessio Lorenzi il consiglio provinciale ha votato all’unanimità l’ordine del giorno con cui si recepisce quello votato dall’assemblea dell’UPI. Un documento con il quale, nel paragrafo emendato, si chiede di avviare da subito un processo condiviso di riorganizzazione intorno a una dimensione adeguata per l’esercizio delle funzioni di area vasta ed omogenea, salvaguardando però situazioni di specificità montana, come quella riconosciuta al VCO dallo Statuto della Regione Piemonte. Proprio questo richiamo alla peculiarità montana del Verbano Cusio Ossola ha fatto sì che anche Lega e opposizioni votassero favorevolmente la posizione espressa dal Presidente Nobili che in aula ha riportato la ‘strategia’ adottata dall’UPP “per ‘uscire dall’angolo in cui le Province sono state ingiustamente messe non solo dalla manovra del governo Monti e altri provvedimenti precedenti avallati in modo trasversale da alcuni rappresentanti della scena politica nazionale ma anche dalla componente sindacale e dalle categorie imprenditoriali, oltre che da un generale clima di antipolitica che ha trovato nelle province un facile capro espiatorio, obiettivo di incomprensibile ostilità. Da qui riusciamo ad uscire solo attraverso un processo di autoriforma” ha spiegato il Presidente Nobili. “Il 21 dicembre come UPP porteremo all’attenzione dell’UPI nazionale questa proposta che grazie alla condivisione d’intenti con il Presidente Cota può fare da modello su scala nazionale: chiediamo che siano le Regioni ad avere il mandato per ridisegnare gli ambiti territoriali delle province. Non sappiamo se questa proposta ha gambe per camminare ma è la sola che può mantenere il profilo costituzionale per questi enti e l’elezione diretta dei rappresentanti dei territori. Possiamo arroccarci e difendere ad oltranza la nostra piccola realtà, ma siamo sicuri che questo atteggiamento sia vincente rispetto a un mondo che cambia e che non può non cambiare?” ha rimarcato il Presidente Nobili nel suo intervento che è stato prologo al voto unanime del consesso di Villa San Remigio. Rinviato invece alla discussione in duplice commissione (Affari Istituzionali e 6°) già fissata per le 10,oo del 3 gennaio i contenuti della mozione urgente presentata dal consigliere provinciale del Partito Democratico Stefano Costa in merito ai criteri di rilascio di concessione per le nuove derivazioni idroelettriche o per il rinnovo di concessioni in scadenza, così come definiti dalla delibera votata dal consiglio provinciale lo scorso giugno. Voto unanime anche per la declassificazione a comunale del tratto di provinciale della Valle Cannobina che attraversa il centro di Malesco. “480 metri – ha fatto sapere l’Assessore Gianpaolo Blardone – che l’Amministrazione Comunale desidera rifare con cubetti di porfido. La Provincia – iscrivendoli nel prossimo bilancio – può trasferire il costo del rifacimento del manto ma con asfalto per un costo di 120.000 euro e non per 400 mila così come costerebbe se risistemato con il porfido. Con una convenzione regoleremo la pulizia dalla neve, che resta a carico della Provincia”.
Rigettata dalla maggioranza e dunque respinto l’ordine del giorno enunciato in aula da Cristian Scatamacchia (Rifondazione Comunista) con cui si chiede al Presidente Nobili di ritessere le relazioni sindacali per far rientrare lo stato di agitazione scaturito dalle decisioni assunte in merito all’assegnazione del fondo del salario accessorio. “Quello destinato alle posizioni organizzative e alte professionalità, e cioè ai dipendenti che rivestono mansioni di maggiore responsabilità e che mettono più tempo a disposizione della Provincia è già stato ridotto – così come chiedono i sindacati – dai 166 mila euro del 2009 ai 135 mila di quest’anno. “Per quanto riguarda il piano del personale, le tre assunzioni a tempo indeterminato e le 12 a tempo determinato previste toccano tutti i settori della Provincia e in questo momento proclamare lo stato di agitazione contro l’Amministrazione Provinciale vuol dire non cogliere la realtà delle cose” ha concluso il presidente Nobili.
“Non mi piace che si faccia il paragone tra lavoratori e tra chi, nel settore privato o pubblico, sta meglio o peggio” ha detto il Consigliere Ezio Barbetta (per VCO con Ravaioli).
“E’ chiaro che le risorse sono poche e si scatena la battaglia di uno contro l’altro. Comprendo dunque la situazione in cui si trova il Presidente Nobili, piuttosto quello che mi lascia perplesso sono nuove assunzioni quando non si sa che ricollocamento dovranno avere, ad esempio, i dipendente delle Comunità Montane che andranno come enti a sparire” ha dichiarato Paolo Ravaioli.
Per Sebastiano Gallina, capogruppo PDL, non ci sono relazioni sindacali da ritessere perché queste non si sono mai interrotte.