Ieri, presso il Conservatorio di Torino, è stato inaugurato l'Anno Accademico 2012 dell'Ateneo torinese e non sono mancate - come d'altronde ci si aspettava - le polemiche e gli scambi di battute tra autorità nazionali e locali sull'attuale situazione del sistema universitario torinese e sui tagli da esso subiti nell'ultimo anno. Si è ancora parlato molto della situazione dell'EDISU e dei tagli alle borse di studio e mentre molti studenti attendono ancora risposte e soluzioni sulla questione del "Diritto allo Studio", le autorità locali (in particolare la Regione Piemonte) sembrano voler ancora anteporre le parole ai fatti.
Per noi di Gioventù Universitaria la questione resta sempre la stessa, ossia, che lo studio è un diritto di tutti, pertanto la nostra posizione in merito non cambia: ogni individuo deve poter beneficiare di un sistema formativo qualificato, garantito dallo Stato, in modo da potersi inserire in maniera accettabile nel mondo del lavoro e nella società una volta terminati gli studi; il sistema universitario deve rimanere pubblico e bisogna impedire che i tagli drastici dell'ultimo anno possano aprire le porte a istituti privati (imprese, banche e fondazioni private) intenzionati solamente a speculare sulla formazione degli studenti, cosa che favorirebbe lo sviluppo solo delle facoltà economicamente più allettanti per i privati, mentre causerebbe un inevitabile declino per le altre.