È iniziato il conto alla rovescia anche al Politecnico di Torino per il lancio inaugurale di Vega, il nuovo lanciatore dell’ESA (European Space Agency) che porterà in orbita il primo CubeSat realizzato dagli studenti dell’Ateneo torinese. Si tratta di E-ST@R, un piccolo satellite costruito appunto secondo gli standard dei CubeSat, una classe di nano satelliti cubici delle dimensioni di 10 cm di lato e una massa di circa un chilogrammo. Queste caratteristiche hanno permesso di ridurre molto i costi e i tempi di produzione e di avvicinare anche le università allo sviluppo di satelliti come oggetti di ricerca e approfondimento didattico e tecnologico per gli studenti, ma le ricadute di questi progetti di ricerca possono essere spendibili in tutto il settore aerospaziale che dispone di investimenti sempre più contenuti. E-ST@R sarà il primo nano satellite del Politecnico e, in generale, il primo CubeSat universitario italiano in orbita, insieme a quello dell’Università di Roma La Sapienza. Ospitati a bordo della stessa missione vi saranno ulteriori 5 CubeSat realizzati da Università di altrettanti Paesi europei. Vega sarà lanciato il 13 febbraio prossimo da Kourou, in Guiana Francese, dove alcuni ragazzi del team che ha realizzato E-ST@R seguiranno dal vivo il lancio. Il progetto di E-ST@R nasce nel 2009, finanziato con i fondi per la progettualità studentesca e guidato dall’ing. Sabrina Corpino dell’AeroSpace System Engineering Team (ASSET) del Politecnico, coordinato dal prof. Sergio Chiesa. In questi anni, al progetto hanno partecipato più di 100 studenti, tra gruppi di lavoro attivati durante i corsi, progetti di tesi di laurea e di dottorato. Così come altri corsi di laurea del Politecnico prevedono la possibilità per gli studenti di realizzare prototipi funzionanti, anche gli studenti del Corso di laurea in Ingegneria Aerospaziale sono quindi arrivati a realizzare un satellite che rispetta i parametri industriali ed è in grado di svolgere le sue funzioni in un ambiente complesso come lo spazio. Un risultato quindi di grande valore per il Politecnico, che è riuscito a collocarsi tra le migliori Università europee portando a termine il progetto, selezionato per la missione tra 36 proposte europee. Una volta andato a buon fine il lancio, il CubeSat si troverà in orbita e a quel punto inizierà la fase più interessante per gli studenti, che dovranno verificare il funzionamento del loro lavoro: la missione di E-ST@R, infatti, è un esperimento tecnologico per testare la soluzione proposta studenti dal team del Politecnico ad uno dei principali problemi dei satelliti a basso costo, cioè il controllo dell’assetto. Un sistema attivo che, se funzionante, potrà essere applicato ad altri CubeSat, perfezionando quindi questa classe di satelliti anche nell’ottica di una loro possibile applicazione industriale, che oggi fatica ad affermarsi anche per la carenza di un preciso sistema di orientamento. I risultati sui test si avranno nel giro di alcuni mesi, ma già entro pochi giorni potrà essere verificata la ricezione del segnale dall’orbita, attraverso la Stazione dell’Associazione Radioamatori di Bra, che diventerà il quartier generale del team.
In allegato il comunicato stampa.
Restiamo a disposizione ricordando che sarà possibile seguire la diretta dalla Sala Consiglio di Facoltà del Politecnico a partire dalle ore 10,00. In quel contesto saranno a disposizione per approfondimenti docenti e studenti che hanno lavorato al progetto.