Una presa di posizione unitaria sui tagli governativi e regionali ai fondi destinati alle politiche sociali. E' quanto è stato concordato dai sindaci delle sette maggiori città della provincia Granda, Alberto Valmaggia di Cuneo, Maurizio Marello di Alba, Bruna Sibille di Bra, Francesco Balocco di Fossano, Stefano Viglione di Mondovì, Paolo Allemano di Saluzzo e Sergio Soave di Savigliano, che hanno sottoscritto un documento inoltrato al prefetto di Cuneo, la dottoressa Patrizia Impresa, per chiederle un urgente incontro affinché le loro considerazioni possano essere portate a conoscenza in ambito governativo. Nel documento, i primi cittadini rendono note le riflessioni emerse nell'ambito di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi a Bra, sottolineando “la convinzione che il difficile contesto storico nel quale operiamo debba portare a necessarie razionalizzazioni nei servizi e revisioni anche nei più consolidati capitoli di spesa pubblica, è partendo proprio dalla qualificazione di un sistema di welfare, che ha sempre retto tutti i pesanti urti vissuti dalle continue trasformazioni intervenute nella società italiana, che si potrà ragionare in termini di servizi minimi da garantire ad ogni cittadino”. I primi cittadini hanno quindi richiesto un incontro anche all'assessore regionale alle politiche di welfare, Paolo Monferrino, e un sostegno alla presidente della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia, dichiarando come “i Comuni si rendono disponibili ad ogni forma di confronto e riorganizzazione dei servizi socio-assistenziali, secondo le metodologie organizzative più funzionali ed economicamente efficaci. Non per questo intendono privare le comunità di servizi necessari a qualificarne il ruolo e l'azione sociale esercitata al loro interno”, visto che “non possano esistere funzioni di supplenza, bensì di necessaria sussidiarietà, di fronte a scelte che impattano direttamente sulla dignità dell'individuo e che devono confrontarsi ma non arrendersi di fronte alle politiche di bilancio dell'ente pubblico”.