In ricordo delle vittime delle foibe e degli esuli giuliano-dalmati. Venerdì mattina una delegazione di amministratori verbanesi ha celebrato il “Giorno del ricordo” partecipando alla breve cerimonia organizzata in via Vittorio Veneto. Di fronte alla lapide che, nel nome di Norma Cossetto, ricorda appunto quei tragici eventi di quasi settant’anni fa, l’assessore Massimo Manzini ha deposto una corona di fiori osservando un minuto di raccoglimento. Dal 2004, grazie a una legge nazionale, il 10 febbraio è infatti la giornata che restituisce alla memoria dell’Italia una delle pagine più brutte della sua storia. Verbania due anni fa ha scelto di ricordarla proprio con la lapide posta all’ingresso del parco della biblioteca civica e sulla quale è inciso il nome della studentessa istriana Norma Cossetto. Trucidata nel 1943 dai partigiani titini, per lei da decenni parla la sorella Licia, insegnante del Novarese e promotrice della necessità di informare, di far conoscere a tutti la storia dimenticata dell’immediato dopoguerra, periodo che sul confine orientale portò all’esodo
forzato degli italiani d’Istria, regione ceduta alla Jugoslavia di Tito e da questa slavizzata a forza.