La Regione Piemonte deve fare chiarezza sui 163 esuberi che, sulla base di una valutazione del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce – Carle, si registrerebbero nel sistema ospedaliero cuneese. Appare del tutto inaccettabile, infatti, che il maggiore ospedale della Provincia di Cuneo si trovi nella necessità di ridurre in modo così rilevante i livelli occupazionali, con conseguenti pesanti ricadute sui servizi forniti alla collettività, sui tempi e sulle modalità d’assistenza senza che vengano fornite, dagli organismi regionali, chiarimenti e venga proposto alle amministrazioni locali del territorio un piano sanitario che chiarisca gli obiettivi e soprattutto le aree d’intervento e di possibile ridimensionamento.
La situazione appare ancora più preoccupante dovesse rivelarsi fondata l’ipotesi di un’ulteriore pesante buco nella sanità piemontese dovuto a diversi ed incongruenti stanziamenti di bilancio tra le ASL e le ASO da una parte e la Regione dall’altra. In pratica i “tagli” paventati in queste settimane altro non sarebbero che la punta di un iceberg di portata ben maggiore. Per questo pretendere chiarezza dalla Regione Piemonte appare del tutto urgente e necessario. Non è immaginabile, infatti, che un settore delicato, qual è la sanità, rimanga sostanzialmente senza una guida chiara, alla mercé di valutazioni di bilancio che destano forti preoccupazioni senza che vengano forniti chiarimenti in modo credibile. Non sono in gioco solo dei posti di lavoro, ma un settore che va ad incidere direttamente sulla qualità della vita dei cittadini cuneesi. Chiedo pertanto che l’assessore regionale Monferino ed il presidente Cota forniscano urgenti chiarimenti così da mettere gli enti locali, ed in primo luogo i comuni, nella condizione di conoscere la realtà della situazione. Preoccupa, comunque, come il settore sanitario e quello socio assistenziale si trovino, ancora una volta, al centro di tagli di spesa: in quello del welfare già sono iniziati licenziamenti e riduzioni di personale da parte delle cooperative che gestiscono i servizi per conto dei Consorzi Socio Assistenziali alla luce anche del ritardo con il quale vengono messi a disposizione i fondi di finanziamento, ora anche la sanità sta iniziando il medesimo percorso. Balza del tutto evidente, nella gestione dei fondi pubblici, come manchi un’analisi dei costi, ma si proceda attraverso il sistema dei tagli lineari che, ancora una volta, penalizzano le aree che registrano gestioni virtuose con costi ridotti, mentre aiutano quelle che hanno speso di più: il che è profondamente ingiusto e penalizza un’area d’eccellenza qual è Cuneo. Dirsi preoccupati è poco, pretendere chiarezza e trasparenza dalla Regione appare del tutto legittimo.