E’ uscito per Daniela Piazza Editore il nuovo libro della giornalista Carola Vai dedicato agli animali dei potenti, “In politica se vuoi un amico comprati un cane” (pagg. 240 - € 17). Non è una scelta casuale. E’ una famosa frase con la quale il Presidente degli Stati Uniti,Harry Truman, con amara sincerità, sottolineava la sua sfiducia verso i colleghi del mondo della politica, riconoscendo ai quattro zampe una grandezza affettiva unica e speciale. Il volume percorre un viaggio emozionante nel quale Carola Vai dà voce a protagonisti in alcuni casi seguiti e intervistati, in altri studiati attraverso archivi, biblioteche, raccolte di articoli di giornale. Brevi spezzoni di vita di vari personaggi politici italiani e stranieri, del passato e del presente, che hanno vissuto o vivono con uno o più quattro zampe. Pensieri e dichiarazioni emersi durante interviste, lavoro giornalistico, ricerche e letture. Un susseguirsi di battute e convinzioni che testimoniano ruoli e valore degli animali, soprattutto cani e gatti, nella vita di personaggi del mondo della politica di tutti i continenti. E così si scopre che, se a Roma è stato creato il primo cimitero per animali domestici d’Italia dove almeno tre Presidenti della Repubblica hanno sepolto i loro amici pelosi (cimiteri ora diffusi in tutto il Paese), Torino è considerata attualmente la prima città italiana “a misura degli animali”. Anche questo pare non essere un caso: la prima capitale del Bel Paese, testimone circa centocinquanta anni fa della nascita della “Regia società torinese protettrice degli animali” antecedente dell’Enpa, un secolo e mezzo dopo, per scelta dei politici che la governano, convive con il primo regolamento comunale composto di quarantacinque articoli che spaziano dalla difesa del cane a quella degli animali impiegati nei circhi. “In Politica se vuoi un amico comprati un cane” mescola vicende storiche, gossip, affetto dei potenti verso cani, gatti, cavalli tratteggiando alcune differenze tra i vari leader. All’estero spesso i politici al comando dei vari governi non disdegnano l’utilizzo degli animali domestici per affascinare o comunicare con le popolazioni e persino con i governanti degli altri Paesi. Atteggiamento diverso invece in Italia dove la classe politica presta attenzione ai quattro zampe, li considera al pari di componenti della famiglia, ma per vari motivi li sfoggia poco. Nel libro si tenta di cogliere le ragioni di tali diversità. Il volume, unico nel suo genere, osserva una divisione generale in due blocchi: Italia ed estero. Al loro interno è stato applicato un ordine temporale per le figure del passato e alfabetico per quanto riguarda l’attualità. Unica eccezione, dovuta alla particolarità della persona, è quella riguardante il Pontefice che occupa un capitolo separato anche se a conclusione della prima parte del volume. I personaggi sono stati scelti dall’autrice con criterio di curiosità suscitata dal ruolo passato o presente nella convinzione che gli animali domestici sono bipartisan e spesso hanno ruoli da protagonisti a fianco di potenti di tutto il mondo, di tutte le culture, di tutte le religioni. “Cani e gatti fanno parte della famiglia”, “in famiglia abbiamo la sensazione che il labrador Lulù ci capisca”, “dai gatti imparo l’autonomia”…. Frasi di Silvio Berlusconi, Massimo D’Alema, Umberto Bossi, Piero Fassino, Guido Crosetto, Walter Veltroni, Francesca Martini, Giorgio Merlo, Michela Vittoria Brambilla, Rosy Bindi, Paolo Buonaiuti, Claudio Scajola e altri politici italiani e stranieri che parlano del loro rapporto con gli animali. Dal confronto, seppure breve, delle varie esperienze esercitate nell’arte della politica, si intuisce che cani, gatti, cavalli, ecc..., hanno l’abilità innata di suscitare sentimenti ed elargire insegnamenti anche in chi svolge il mestiere di governare un popolo. In allegato il comunicato stampa completo.