Che si possa dissentire e non condividere una scelta amministrativa nessuno lo mette in dubbio, ma che questo sia pretesto per attacchi anche personali mi pare sinceramente una caduta di stile. Mi consola una frase di Alberoni che dice: ”la maldicenza colpisce di più le persone generose”; ma questo non giustifica atteggiamenti che tendono a demolire ciò che si ritiene sbagliato per far posto al nuovo, un nuovo che rimane, però, aleatorio e misterioso.
Ora, alla luce degli ultimi articoli di stampa che riportano le dichiarazioni di Ferdinando Melloni, capogruppo di minoranza, e del signor Domenico Crasà che chiedono scelte diverse sulla gestione dell'acqua, io Sindaco, che ho il dovere della serietà e della concretezza non solo per garantire ai Casalesi il futuro dell'acqua, ma per mantenere le scuole, gli asili (finalmente anche il micronido), i parchi, le strade, per assicurare la raccolta rifiuti, per sostenere il sociale e la cultura, per curare l'assetto idrogeologico del territorio e molto altro ancora, chiedo pubblicamente a questi signori di proporre nero su bianco un progetto alternativo che tenga conto del ripiano economico del servizio idrico. In particolare è necessario considerare:
• le spese per personale, mezzi, clorazione, analisi, manutenzione ordinaria, guasti, pulizia, captazioni, fognatura e depurazione;
• l'importo di 1.400.000 euro di rifacimenti e nuove opere (tutte necessarie) nei prossimi cinque anni;
• il necessario raddoppio (per saturazione) del depuratore consortile nel prossimo triennio, per un costo stimato di 6/7 milioni di euro;
• il pagamento dei mutui pregressi e futuri; a tal proposito, ricordo al signor Crasà e al signor Melloni che i casalesi pagano ancora oggi un oneroso mutuo acceso in seguito a una causa civile riguardante i lavori di costruzione del suddetto depuratore, persa dalla precedente amministrazione, di cui loro facevano parte, che ammonta a più di un miliardo di vecchie lire.
Dopo un'attenta valutazione di queste necessità, invito il signor Crasà e il signor Melloni a presentare una stima realistica sul prezzo al metro cubo dell'acqua a Casale Corte Cerro nel caso in cui l'Amministrazione comunale non avesse aderito all'ATO (peraltro obbligo di legge), esortandoli a tener conto della situazione specifica del nostro Comune e non quella di alcuni comuni limitrofi, spesso citati come esempi virtuosi, che partono da realtà e presupposti completamente diversi dai nostri.
Resto quindi in attesa e spero in una maggiore serietà, perché solo tornando al senso della realtà si potranno trovare soluzioni condivisibili, sempre nel rispetto dei ruoli e sempre nell'interesse della collettività.
In alternativa, si può continuare a “sparare a zero”, in modo acritico, sulle scelte effettuate dall'Amministrazione comunale ed auspicare drastiche, quanto inverosimili, riduzioni del prezzo dell'acqua, ignorando del tutto l'inarrestabile aumento dei costi di gestione che, in un modo o nell'altro e secondo le proprie specificità, ogni Comune ha dovuto o dovrà affrontare.
Ritengo, invece, che una politica condivisa di promozione per un uso più attento ed oculato di questa preziosa risorsa, porterebbe dei sicuri vantaggi a tutta la nostra comunità.
Il Sindaco di Casale Corte Cerro
Claudio Pizzi.
Casale C.C. 07- 07- 2008.
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