Buona la prima per il convegno sui piani regolatori dei Comuni tenutosi sabato scorso a Nichelino. Nonostante il tema tecnico difficile (la necessità di far parlare ai piani regolatori dei Comuni vicini un identico linguaggio) hanno presenziato alla mattinata una trentina di persone. Inoltre hanno accolto l’invito di Nichelino una dozzina di Comuni inviando un loro rappresentante. Il convegno, organizzato dal presidente della commissione consiliare nichelinese Territorio Michele Auddino, ha visto gli interventi del presidente della 2° commissione permanente di Torino Domenico Carretta, del sindaco della Città di Nichelino Giuseppe Catizone e del sindaco del Comune di Vinovo Maria Teresa Mairo. L’idea di fondo, che ha visto tutti d’accordo, è coordinare e far parlare un’unica lingua tecnica ai piani regolatori dei diversi Comuni, in modo da evitare che vicino alla zona residenziale di un determinato Comune, trovi posto la zona industriale del municipio limitrofo. Casi tutt’altro che rari: basta fare un giro nel torinese. C’è anche un’urgenza a cui far fronte: a maggio nascerà ufficialmente la Città metropolitana, una nuova istituzione che svuoterà in parte le competenze provinciali e che mirerà a coordinare meglio i comuni limitrofi di Torino. Non si sa però ancora quale sarà l’estensione dell’area metropolitana: se cioè comprenderà anche la seconda cintura. Proprio i Comuni di Vinovo, Candiolo, Pino Torinese e Pecetto, hanno fatto rilevare che anche in futuro occorrerà mantenere le caratteristiche peculiari dei piccoli Comuni della seconda cintura. Non è pensabile un appiattimento su un modello unico. Carretta ha risposto che in realtà è già così all’interno di Torino: non è certo identico il modello residenziale della Crocetta e quello di Mirafiori. Catizone ha spiegato come Nichelino nel fare la variante strutturale al suo piano regolatore stia dialogando con i Comuni limitrofi, in particolare con quello di Torino. «Se vogliamo che Torino sia un’area competitiva con quella delle grandi metropoli europee, il capoluogo dovrà guardare ai Comuni limitrofi e ragionare in senso metropolitano – dice Catizone – In parte l’amministrazione Fassino si sta già muovendo in questo senso». Auddino aggiunge che non hanno più senso i doppioni: «Sarebbe uno spreco di soldi fare due piscine, in due Comuni diversi, ma a pochi metri di distanza una dall’altra». Il tavolo della semplificazione dei piani regolatori è partito: a quello di sabato dovranno ora seguire altri appuntamenti.