E' difficile spiegare cosa sia Il Patto di Stabilità: in sintesi è un insieme di regole e norme imposte dal governo che obbliga i comuni con più di 5000 abitanti ad accantonare denaro per contribuire a tenere basso il deficit dello stato.
E' un meccanismo complicato, quanto inutile e dannoso, che che sta legando mani e piedi alle amministrazioni, impedendo non solo di fare nuovi investimenti o di assumere personale, ma anche di pagare le imprese che stanno lavorando, nonostante ci siano i soldi in cassa.
Qualcuno ha ribattezzato il patto di stabilità “l'ammazza comuni”, perché per chi non rispetta queste regole sono previste ulteriori pesanti sanzioni per l'anno 2010. Se non ci saranno nuovi provvedimenti da parte del governo, l'80% dei comuni piemontesi sforerà il patto entro fine anno.
E' il destino anche del comune di Trivero, che l'anno scorso è riuscito artificiosamente a contenere la spesa ritardando, ingiustamente, i pagamenti alle imprese e ai fornitori.
Quest'anno ci vogliamo ribellare a questa situazione e con una delibera di giunta abbiamo dato mandato ai nostri uffici di procedere comunque al pagamento di tutte le spese, senza tener conto dei limiti previsti dal patto di stabilità 2009.
Se non cambieranno le regole, sforando il patto di stabilità, il prossimo anno ci saranno riduzioni nei trasferiment dello Stato, oltre a forti limitazioni nelle spese, con l'impossibilità, tra l'altro, di rimpiazzare il personale che va in pensione e di fare nuovi mutui. In questo modo sono a rischio tutta una serie di opere quali: la caserma dei vigili del fuoco, quella dei carabinieri, la rotonda di Pratrivero ed altri interventi sulla viabilità, le scuole e le frazioni, con ripercussioni negative anche nei confronti delle imprese, già in forte disagio per la crisi economica.
Si parla di federalismo ma in realtà con il passare del tempo le amministrazioni locali hanno sempre meno possibilità di amministrare e nonostante i bilanci siano in attivo sono di fatto commissariate.
Massimo Biasetti (sindaco di Trivero)