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16/07/2012Comune di Carmagnola
 
 
ISTITUTI COMPRENSIVI: È ORA DI FARE CHIAREZZA
 
L'amministrazione: una scelta razionale e del tutto in regola dal punto di vista legislativo.
 
Operazione trasparenza. È un impegno preciso da parte della Giunta Testa nei confronti della cittadinanza e soprattutto delle famiglie carmagnolesi. Il tema in questione è la creazione degli Istituti comprensivi che  ha acceso gli animi in questi ultimi mesi. Veniamo ai fatti. La nascita degli Istituti comprensivi non rivoluzionerà e non stravolgerà  il nostro sistema scolastico. Il Sindaco e i suoi assessori preferiscono parlare di razionalizzazione. Insomma, gli Istituti comprensivi non sono uno sfizio di una giunta affetta da protagonismo e spinta da una visione romantica della scuola slegata dalla realtà. Rispondono a criteri di efficienza della macchina scolastica nonché di modernizzazione del sistema educativo. Su questo punto insiste l’assessore Caon: “Lo sviluppo verticale della struttura scolastica favorisce il dialogo e l’interazione costante tra gli insegnanti della scuola dell’infanzia, quella  primaria e la media. Il singolo alunno è quindi seguito nel suo percorso di crescita”. Infine, anche dal punto di vista legislativo, le scelta dell’Amministrazione si pone in regola con le ultime disposizioni in materia. Non è vero che la Consulta ha bocciato il provvedimento istituito da legge nazionale. La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso di alcune Regioni che già avevano costituito in precedenza molti  Istituti comprensivi. E tra queste vale la pena ricordare l’Emilia Romagna e la Toscana, riconosciute da anni dall’Ocse al top per quanto riguarda il sistema educativo e scolastico italiano. La Consulta ha stemperato alcune rigidità della legge nazionale, garantendo una maggiore libertà di manovra alle Regioni per quanto riguarda il tetto del numero di alunni all’interno di ogni Istituto comprensivo. Alle disposizioni della Consulta ha risposto in questi giorni con parere positivo la Regione Piemonte, che come è noto – e come anche i consiglieri di opposizione dovrebbero sapere – è l’Ente preposto in materia di legislazione scolastica. È, quindi, la Regione Piemonte a dare il semaforo verde alla costituzione degli Istituti comprensivi; una decisione che rifugge da ogni etichettatura politica, offrendo un’opportunità per cambiare in meglio la scuola. E, in perfetta linea con le direttive regionali, l’Amministrazione Testa riafferma la sua decisione di istituire tre comprensori secondo precisi parametri numerici: una decisione non eseguita con colpi d’accetta, ma valutata attentamente per garantire il flusso corretto e adeguato dei ragazzi durante il loro percorso formativo.
 

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