Sanremo, lì 20 febbraio 2014 - C'è molto Piemonte nella storia di Sanremo, a cominciare da artisti storici del calibro di Danilo Amerio, Umberto Tozzi, La Strana Società, Dino, Gilda (che lo vinse nel 1975 con "Ragazza del Sud"), Giorgio Faletti, Valerio Liboni de I Nuovi Angeli. "Ma molti sono invece i cantanti che negli ultimi 15 anni si sono avvicendati con alterne fortune – soprattutto per chi ha partecipato a Sanremo Giovani, per poi dissolversi repentinamente nell'universo musicale come una meteora di passaggio - sul palco ligure, provenendo tutti in special modo dalla prima cintura e dall'hinterland torinese", racconta Maurizio Lorys Scandurra (giornalista e conduttore radiotelevisivo con all'attivo diversi programmi per Raiuno e Raidue e opinionista per Sanremonews.it). "A cominciare dai rivolesi Perturbazione, che vantano una lunga gavetta e che hanno fatto il salto direttamente fra i Big. Scorrendo la linea del tempo, nel 1999 ritroviamo i torinesi Dottor Livingstone fra le Nuove Proposte e i Subsonica fra i Campioni. A classificarsi invece secondo fra i Giovani nell'edizione 2001 targata Raffaella Carrà fu Sergio "Moses" Moschetto, rocker di San Mauro, voce potente e look d'impatto con una folta chioma di capelli rasta e abiti di pelle: il brano s'intitolava "Maggie". Nel 2007, invece, ad accompagnare Milva sul palco i Sunshine Gospel Choir, formazione gospel torinese fra le più note in Italia fondata e diretta dal soulman Alex Negro, che annovera fra le proprie voci e musicisti ragazzi di Collegno, Rivoli, Alpignano, Susa e Bussoleno. Per poi concludere: “Nel 2008, invece, fra i Giovani fa la sua bella figura Ariel, giovane cantante di Venaria scoperta e prodotta da Alex Gaydou proprio come la torinese Bianca, da lui diretta all'attuale Festival di Sanremo. Dulcis in fundo, gli Anno Domini Gospel Singers, corale torinese fondata e diretta da Aurelio Pitino, cantante che vive a Santena, al cui interno figurano esponenti provenienti da Collegno, Rivoli, Orbassano, che accompagnano fra i Big quest'anno Raphael Gualazzi", conclude Maurizio Lorys Scandurra.