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20/02/2014Maurizio Scandurra
 
Il giornalista torinese e conduttore radiotelevisivo: "Fazio & Company, al Festival regna sovrana la mediocrità e il calo degli ascolti"
 
MAURIZIO LORYS SCANDURRA: "PRESIDENTE BERLUSCONI, PRENDITI CURA DI BAUDO E PORTALO A MEDIASET"
 
"Mi appello anche alla Rai perchè nel 2015 restituisca il Festival a Pippo Baudo, patrimonio umano e culturale dell'Italia intera"
 
Sanremo, lì 20-02-2014 - "Presidente Berlusconi, prenditi cura di Baudo, riportalo a Mediaset e dagli lo spazio che merita. Te lo chiedo in nome di tutti i telespettatori italiani”. E' l'accorato appello del critico musicale Maurizio Lorys Scandurra, già nel cast in passato di svariati programmi di Raiuno e Raidue, e alla guida del cast di opinionisti d'eccezione di Sanremonews.it composto da Antonio Lubrano, Silvia Mezzanotte (voce dei Matia Bazar), Mariella Nava, Tullio De Piscopo, Andrea Mingardi, Monia Russo, il crooner Matteo Brancaleoni, l'Avvocato Patrizia Polliotto dell'Unione Nazionale Consumatori e Toni Matta, noto hair stylist dei famosi. "Fabio Fazio e Luciana Littizzetto sono la brutta copia di se stessi: l'imitazione improbabile di Pippo Baudo di ieri sera suona come uno sfottò a un Signor Maestro di Televisione con la "T" maiuscola cui non sono neanche degni di lavare i piedi come fece Cristo con i 12 apostoli durante l'Ultima Cena. Si facciano furbi entrambi. E, per restare in tema, visto che la Quaresima è vicina, ci auguriamo vivamente che proprio i loro piedi non calchino mai più il palco del Teatro Ariston, perchè Sanremo ritorni a risplendere come merita e non sia una Via Crucis di pseudocantanti, gridazieri, personaggiucoli privi di carisma e disperati in cerca di rilancio. Il Festival 2014? Scene da dèjà-vu. Seconda serata sottotono, nulla di speciale, anzi, semmai sempre peggio. Le canzoni non hanno anima, gli interpreti: preferisco non esprimermi, stonature e difetti evidenti di intonazione a parte che neanche la tecnologia e i moderni mixer audio possono celare. Il live è come la Bocca della Verità di romama memoria: non perdona! Questo perchè non esistono più i cantanti che arrivano da anni di gavetta vera, tra sale prova, cantine, pub. birrereie, piazze e concerti on the road, ma carrozzieri, cassiere, strumentisti da quattro soldi che fino a ieri lavavano le auto, e oggi, per miracolo (la Risurrezione di Gesù è niente al confronto!), si ritrovano sotto riflettori di cui non sono per nulla degni nè tantomeno all'altezza. La musica italiana non passa più da Sanremo, si è rintanata altrove come una talpa nel terreno, schifata com'è da cotanta banalità che affiora, appestandola, la superficie terrestre. Ma torniamo alla scaletta. Troppi siparietti, troppo poco spazio alla musica. La prima serata, invece, merita una riflessione in più: è stata in apertura il sequel, anzi il remake. O meglio ancora, vsto che siamo in tema, per dirla con termini musicali, il refrain della famosa edizione del 1995 firmata Pippo Baudo. Lì almeno c'erano Spagna, Giorgia, Mango, Loredana Bertè, Pravo, e le loro canzoni di quell'anno sono tuttora successi indiscussi e suonaatissimi per radio. Quest'anno, invece, chi c'è? Praticamente nessuno di rilevante, eccezion fatta a livello di nome per Ron (complimenti, davvero due gan bei brani, intensi e per nulla scontati, interpretati con pathos) e Antonella Ruggiero, decani delle sette note italiane. La differenza tra il 1995 e il 2014? Semplicemente matematica, puramente questione di numeri, punto e basta. Quest'anno sono in due a protestare, aggrappati alla struttura dell'Ariston, 19 anni fa invee uno solo a volersi suicidare dalla balaustra in galleria. Lecito sospettare che non si tratti - con tutto il rispetto del dramma dei protagonisti se fosse tutto vero - invece di una trovata autorale pro bono audience? Non bastava già Grillo all'ingresso a far caciara, la sua specialità?. Pippo Baudo merita più rispetto. La tv, la scatola parlante che lui ha creato in prima persona insieme al compianto Mike Bongiorno al 50% ciascuno lo ha letteralmente dimenticato: lo dice ai media lui stesso un giorno sì e l'altro pure, reclamando a buon diritto il posto di prim'ordine che gli spetta di diritto quale padre di tutti i conduttori italiani. Gli "addetti ai lavori" definiti tali lo hanno messo in un angolo, senza motivo. Chi nsono costoro per mancare di rispetto a un professionista, se non una manica di inutili inetti raccomandati, perfetta espressione del clientelismo lobbysta di turno che sta distruggendo questo Paese come un cancro inarrestabile? Ma la gente no: Pippo se lo ricorda bene, eccome. E lo ama davvero! Lui è Sanremo, è nel cuore e nell'anima degli italiani, tant'è che ogni anno tutti i programmi tv che si occupano prima, durante e dopo del Festival fanno più ascolti rimandando in onda sempre e solo i momenti migliori delle edizioni da lui condotte (come dire, per giunta lo sfruttano indirettamente, senza neanche dirgli grazie): quelle passate realmente alla storia, e da cui sono usciti gli ultimi veri grandi artisti italiani rinomati all'estero tra cui Pausini, Bocelli, Zucchero e Nek in primis. Le Kessler? Le avrei viste meglio con lui. Avrebbe saputo come valorizzarle artisticamente al massimo, formando un trio di vera storia della tv in un teatro che trasuda memoria ed emozioni a ogni angolo, poltrona e nota. Mi rivolgo a un vero uomo di televisione, certo della sua intelligenza e del suo infallibile fiuto imprenditoriale, e lo ripeto a gran voce: "Presidente Berlusconi, prenditi cura di Baudo e portalo con te a Mediaset. Fanne la stella più preziosa del tuo tris di reti nazionali". E nel contempo mi appello alla Rai, augurando di tutto cuore all'inimitabile Baudo di tornare presto a calcare con la sua classe unica in qualità di conduttore e Direttore Artistico il palco dell'Ariston, già nel 2015, per regalare al nostro Paese, in questo momento di cambiamento epocale, canzoni ancora capaci di durare nel tempo e di varcare i confini nazionali come ha fatto con successo negli ultimi trent'anni".
 


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