Un incontro fantastico, sognato e desiderato. L'incontro del clown Augusto e il dialogo impossibile con un grande Maestro. Il Maestro per antonomasia che con i sogni e la fantasia ci ha giocato e ha fatto sognare ognuno di noi, in tutti i suoi film: Federico Fellini. Il Maestro che il clown magicamente ritrova e a cui chiede il perché della morte e del funerale del clown nel suo film “Il clown”. Augusto non si sente affatto morto e vuole continuare a vivere attraverso i sogni.
Ogni notte, galoppando nelle menti di noi adulti per farci ritrovare la fantasia spensierata dell'infanzia, per farci dimenticare per qualche attimo il disagio che ci circonda. Un incontro che regalerà al pubblico l'estasi della favola, tornare bambini e sentirsi parte importante di una magia. Sarà un viaggio nei nostri sogni: sulla vita, sull'amore, sulla pace, sulla paura, sull'allegria, sulla differenza, sulla felicità, sulla melanconia e sulla poesia. Quella poesia che in ognuno di noi vive, sfiorando le corde sottili del nostro cuore, facendoci sorridere, per affermare che il clown è dentro di noi, vivo ed è indispensabile oggi più che mai farlo rivivere.
Un viaggio onirico verso l'infanzia e la memoria, quell'infanzia che molte volte ci dimentichiamo di aver attraversato. Un percorso riconducibile ad un unico “fil rouge”: il sogno, legato a tematiche importanti e che ci toccano da vicino, soprattutto oggi. Ma avendo anche il coraggio di essere estremi che ci facciano riflettere, che ci facciano sorridere anche amaramente. L'immigrazione, il lavoro, la diversità, la difficoltà di essere oggi donne e uomini in questa società, il dover sempre rincorrere qualcosa, sono temi che si possono trattare con leggerezza e allo stesso tempo profondità.
Ho un sogno, un solo sogno, continuare a sognare. Sognare la libertà, sognare la giustizia, sognare l'uguaglianza e magari non avere il bisogno di sognare... C. Chaplin