Un caso di contraffazione alimentare scoperto in Valbormida dai Carabinieri della Stazione di CORTEMILIA che hanno denunciato un 40enne pregiudicato di BERGAMO per i reati di frode in commercio e commercio di sostanze alimentari nocive.
Durante un servizio di pattuglia in paese i militari notavano il bergamasco che, alla guida di un furgoncino, si fermava dinanzi a negozi di alimentari come un comune fornitore o rappresentante per vendere salumi agli esercenti. La cosa che però insospettiva i Carabinieri era il fatto che l’uomo contattava anche i passanti proponendogli l’acquisto a “prezzi stracciati” di forme di prosciutto o culatello di noti marchi di alta qualità con l’indicazione D.O.C.G.
I Carabinieri a quel punto hanno voluto vederci chiaro per verificare se dietro a quell’insolita forma di commercio si celasse altro, anche perché il venditore ambulante risultava avere a carico numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, non era munito di alcuna licenza di commercio e né di documenti attestanti la provenienza della merce che stava vendendo.
Nel furgone infatti, tenuti peraltro in pessimo stato di conservazione, maleodoranti e senza refrigerazione, vi erano 15 tra forme di prosciutto con la falsa indicazione di PARMA e di culatello con la falsa indicazione di ZIBELLO per complessivi 70 chilogrammi. Dagli accertamenti compiuti poi dai militari presso le aziende indicate nelle etichette apposte sugli alimenti è emerso trattarsi di prodotti con falsi marchi e quindi imitazioni fatte ad arte per attrarre negozianti o clienti ed invogliargli all’acquisto a prezzi assai vantaggiosi rispetto alle reali quotazioni di mercato.
Tutta la merce è stata sottoposta a sequestro ed il venditore ambulante bergamasco, oltre ad essere stato denunciato alla Procura della Repubblica di ALBA per le violazioni di carattere penale in materia di commercio di prodotti alimentari contraffatti, è stato anche multato con una sanzione da 5mila euro perché non era in possesso della necessaria licenza di commercio.
Le indagini dei Carabinieri sono tuttora in corso per risalire la filiera illegale del falso alimentare messo in piedi dall’ambulante abusivo di prosciutti “taroccati” e verificare se in zona vi siano stati altri negozianti o consumatori raggirati.