Detenuti contro studenti nel torneo di pallavolo che si svolgerà domani, giovedì 26 maggio, a partire dalle 15, nella Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”, in via Pianezza 300 a Torino. Organizzato dalla Associazione Iride, in collaborazione con il Dipartimento Dipendenze 1 dell’ASL TO2 diretto dal dott. Emanuele Bignamini e la Casa Circondariale, il torneo – alla sua 15° edizione - vedrà schierate in campo tre squadre di detenuti che partecipano al “Progetto Arcobaleno” (per il recupero dei tossicodipendenti in carcere) e le rappresentative di tre Istituti scolastici: l’ITIS Avogadro di Torino, il Liceo Scientifico Majorana di Torino e l’ITIS Natta di Rivoli. Avviato nel 1993, il “Progetto Arcobaleno”, è il percorso terapeutico-riabilitativo per i soggetti con dipendenza da sostanze psicoattive, legali o illegali, svolto presso la Struttura a Custodia Attenuata (Padiglione E) della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. Dal 1° settembre 2009 (con il passaggio delle funzioni di assistenza sanitaria in carcere dal Ministero della Giustizia al Ministero della Salute sancito dal DPCM 1/4/2008) è gestito dal Servizio Dipendenze – Area Penale dell’ASL TO2 diretto dal dott. Enrico Teta; responsabile del “Progetto Arcobaleno” è la dott.ssa Sara Zazza. Obiettivo del progetto è fornire ai detenuti dipendenti da sostanze una opportunità per intraprendere un percorso di cambiamento dei comportamenti di dipendenza e di devianza. Il programma si propone, quindi, di dare a queste persone la possibilità di trasformare il tempo della detenzione nella scelta volontaria di un percorso terapeutico-riabilitativo, che le sostenga nella ricerca e realizzazione di un nuovo progetto di vita. La Struttura a Custodia Attenuata ha una Sezione maschile con 100 posti ed una femminile da 10 posti. E’ organizzata secondo un modello di comunità terapeutica dove i soggetti detenuti dipendenti da sostanze vengono inseriti in un programma terapeutico-riabilitativo che comprende attività culturali, sportive, ricreative e socializzanti insieme ad interventi clinici di tipo psicologico e socio-educativo.
Responsabile della gestione di questo programma è l’équipe multidisciplinare del Servizio Dipendenze - Area Penale costituita da medici, infermieri, psicologi, educatori e assistenti sociali. L’équipe collabora attivamente con gli operatori della Casa Circondariale coinvolti nelle attività “trattamentali” (Polizia penitenziaria, educatori, Ufficio di esecuzione penale esterna - U.E.P.E., Associazioni di volontariato).
“Alla base del percorso di riabilitazione – spiega Teta – c’è la decisione del soggetto dipendente da sostanze di intraprendere un cammino di cambiamento durante lo stato di detenzione, superando il comportamento tossicomane e prendendo le distanze da uno stile di vita deviante. Questa scelta però ha bisogno di essere sostenuta e consolidata attraverso attività pedagogico-riabilitative interne al carcere, ma anche attraverso attività che consentano di sviluppare e costruire nuovi legami ed esperienze con le realtà sociali del territorio. In questo spirito vengono organizzate attività sportive e favoriti incontri che consentano di ridurre l’emarginazione della condizione detentiva e favorire il successivo reinserimento sociale”.
Piera Marcarino
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