Sono pochi gli artisti in grado di accendere di emozioni il cuore della gente. Francesco Marinaro è tra questi. Torinese ma residente a San Sebastiano da Po, 24 anni il prossimo 20 settembre, un curriculum pregiato di mostre ed eventi che vanno da Torino, Vercelli sino alla Spagna, l’artista sarà il più giovane scultore piemontese nonché l’unico a esporre le proprie opere martedì 19 luglio scorso presso l’elegante cornice della “Fondazione Sandretto” a Torino, da sempre uno dei templi per antonomasia dell’arte moderna in Italia.
Per l’occasione, infatti, il museo ospiterà il “Pink Fashion Entertainement”, un evento con un parterre vip d’eccezione quale festa d’estate con un elegante mix di arte, musica e cultura avente come filo conduttore il rosa, frutto di un’idea della nota promoter torinese Mirella Rocca in collaborazione con “Moreno per spazio”.
“Il senso di ricerca dei miei lavori parte fin da giovane”, spiega Francesco Marinaro. “L'attaccamento alla natura in tutte le sue forme è uno dei temi cardine della mia poetica, compreso il maltrattamento degli animali, specie quelli da cortile: immedesimandomi in loro ho creato un filone narrativo in cui punto a sottolineare le molteplici con l'essere umano. Il passaggio di stato fra gli uni e l’altro è solo un grado diverso di metamorfosi”.
Nascono così infatti opere “Super G”, un gallo statuario e tronfio che troneggia spavaldo sul proprio piedistallo con tanto di mantellina da super eroe e di scritta: “irresistibile”. “Quante volte un uomo si è sentito apostrofare con frasi del tipo sei un pollo, ti atteggi come un gallo!, o più semplicemente abbassa la cresta…”, continua Marinaro. “Quando l’ego oltrepassa il limite, tra uomo e polli non v’è più differenza”.
In piena “par condicio”, anche una serie di galline, tra cui un’opera intitolata “Che fai stasera?”: “E’ la rappresentazione metaforica di una donna provocante e provocatoria che strizza l’occhio verso un gallo che finge di non accorgersi di lei. C’è molto di farsesco e pittoresco nel rituale dell’approccio e del corteggiamento, a cominciare da un repertorio di frasi che spesso gli uomini sogliono rivolgere alle donne: del tipo, per l’appunto, sei una gallina”.
E poi ancora tante altre, quali una personale e riuscita rivisitazione del cavallo di Boccioni, a dare un esempio di alta plasticità, oppure altre forme desunte dalla natura, tipo una conchiglia in gesso: “La “casa” per eccellenza nella natura animale - racconta l’artista - dai colori suggestivi e iridescenti che catturano l’occhio e il cuore umano”. Infine, una curiosità, che riguarda la cura dei basamenti delle opere esposte: “Sono "grezzi" nella lavorazione per far respirare l'ambiente, non volendo creare dei supporti asettici e senza carattere, contornate da qualche tocco di rosa riferito al tema della serata: linee che vanno a spezzare e in alcuni casi a seguire l'andamento delle basi stesse senza appesantire o togliere importanza alle sculture”, conclude Marinaro, che fra l’altro domenica 24 luglio esporrà anche al Relais “Bella Rosina” all’interno del Parco della Mandria, a Venaria, in occasione di un altro gran galà estivo.
Giovane sì, ma con le idee chiare. Provare per credere.