Nell'ambito del programma di Teatri Andanti 2008, organizzato e diretto dal Teatro delle Selve, torna la seconda edizione di Voci Perdute, la notte di teatro itinerante tra le meraviglie artistiche e architettoniche del Cusio.
Sabato 21 giugno, notte del solstizio d'estate, i boschi, le vie, le strade e le alture attorno al Lago d'Orta si animeranno magicamente di presenze mitiche e incantate che accompagneranno il pellegrino in una indimenticabile e suggestiva ascesa dall'isola di San Giulio alla vetta del Monte Mottarone. Cinque spettacoli; angeli della corta notte in placida attesa; un falò di San Giovanni; un ristoro alpino alle tre di notte; un saluto agli dei, nelle danze di un'India antichissima, alle prime luci del giorno. Partenza alle 22 da Orta San Giulio, verso il Sacro Monte. Lì, incontreremo le storie di Conturina (leggenda dolomitica diffusa fra Trentino e Bellunese); La sposa dello scoiattolo (versione piemontese), La fata di Messouerem (Val d'Aosta), La compagnia perduta (Val Devero e Val di Sole) e due misteriosi viandanti narreranno alcune situazioni e personaggi paradigmatici della natura e della mitologia della montagna, come la pietra, il fuoco, l'acqua, il gelo, il vento, il bosco. (Teatro Telaio- Leggende della montagna). Da lì via battello si prosegue per l'Isola di San Giulio ove allo scoccare della mezzanotte, la scrittrice Laura Pariani leggerà brani tratti dal suo ultimo romanzo “Dio non ama mi bambini”, (Einaudi, 2007). Una storia di grande presa affrontata con uno stile straordinariamente efficace da una delle scrittrici italiane più interessanti degli ultimi anni. L'accompagnamento musicale è del quartetto Malecorde, specializzato nell'esecuzione di musica occitana e franco-piemontese. A Villa Nigra di Miasino incontreremo Lorenza Zambon di Casa degli Alfieri, che ci illustrerà il Primo corso per giardinieri anonimi rivoluzionari. Di seguito, si parte alla volta della vetta del Monte Mottarone (1.495 metri). Dalla sommità, potremo alzare gli occhi e abbracciare con uno sguardo la volta celeste, ove spazio e tempo, letteratura e scienza, vastità e intimità si intrecciano aprendo in noi uno sguardo, inedito quanto antico, su alcuni spazi dell'anima. In ascolto, attraverso la notte, gli spettatori incontreranno alcuni tra i principali miti legati al cielo notturno e alcuni tra i più bei canti polifonici della tradizione popolare legati alla natura, alla notte.(O'Thiasos, Miti di stelle). Le prime luci dell'alba ci soprenderanno ad ascoltare le gesta di Alarippu, il fiore che sboccia, assistendo ad uno spettacolo di danza indiana Bharata Natyam , il più antico, insieme al Katakhali, e il più diffuso in tutta l'India. (Simona Zanini, Alarippu, il fiore che sboccia all'alba degli dei)
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