Dopo la sentenza emessa dal Tribunale di Torino la scorsa settimana nei confronti dei due imputati nel processo Eternit, si apre una nuova fase per il Comune di Casale Monferrato e tutti i soggetti coinvolti nella vicenda, uniti nel comune obiettivo di risolvere l’emergenza “amianto”. Le linee guida di questo percorso sono state delineate a livello istituzionale con i Ministri della Salute e dell’Ambiente durante l’incontro a Roma dello scorso 26 gennaio e vertono sul reperimento dei fondi necessari da un lato al proseguimento delle azioni di bonifica e alla realizzazione di una nuova discarica per l’amianto, dall’altro allo sviluppo della ricerca e alla prevenzione e cura del mesotelioma. Su quest’ultimo punto un ruolo di primaria importanza sarà ricoperto dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) e dal Centro Regionale per la Ricerca, la Sorveglianza e la Prevenzione dei Rischi da Amianto (CRA) dell’ASL di Alessandria. “Come più volte ribadito prima e all’indomani della sentenza di Torino – commenta il Sindaco Giorgio Demezzi – l’impegno di questa Amministrazione è rivolto a far sì che gli aiuti promessi dai Ministeri della Salute e dell’Ambiente diventino un programma concreto di interventi a favore della ricerca sanitaria e della bonifica ambientale, che possano fare fronte definitivamente e in maniera strutturata all’emergenza ambientale e sanitaria del nostro territorio. L’obiettivo è quello di arrivare alla stipula di un Accordo di Programma tra Stato e Amministrazioni locali”.
“Il rilancio e la riorganizzazione del Centro Regionale per l'amianto – prosegue il Sindaco – avviati nel corso dell’incontro di lunedì scorso con l’assessore alla sanità della Regione Piemonte Paolo Monferino è stato il primo passo di questo cammino. Nelle nostre intenzioni il Centro dovrà essere un luogo attraverso il quale dare un forte e deciso stimolo alle attività di ricerca, prevenzione e cura del mesotelioma. Obiettivo che sembra oggi essere molto più vicino grazie a una prima “tranche” di finanziamenti da parte del Ministro Balduzzi e che attraverso il CCM e la Regione saranno messi direttamente a disposizione del Centro. Inoltre non dobbiamo dimenticare che un aiuto potrà arrivare anche dai 4 milioni di euro messi a disposizione dallo svizzero Schmidheiny a fronte delle transazioni finora effettuate dai privati e che l’ AFEVA, d'intesa con la ASL AL, dovrà destinare alle attività di ricerca del Centro”. “Sul fronte ambientale – conclude Demezzi – il proseguimento del programma di bonifiche fino al 2019, sarà reso possibile grazie all’importante stanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente. A queste attività si aggiunge la predisposizione di un piano per il recupero del risarcimento riconosciuto dal Tribunale di Torino, che sappiamo non essere privo di difficoltà vista la nazionalità degli imputati, che non essendo cittadini italiani rispondono anche a leggi internazionali. La strada è ancora lunga, ma stiamo muovendo i primi passi di un futuro diverso”.