Nella Giornata in memoria delle vittime di Mafia, del 21 marzo 2021, la città di Venaria Reale ha intitolato il giardino di via Gaetano Amati 90, al Procuratore Bruno Caccia con una targa a ricordo del 26 giugno 1983 in cui fu colpito a morte.
La targa, allestita con il Tricolore dalla Pro Loco Altessano- Venaria Reale, è stata scoperta in presenza del Gonfalone della città e del sindaco Fabio Giulivi, insieme a Giuseppe Ferrauto, presidente del Consiglio comunale.
Importante la presenza all'evento di Paola Caccia, figlia del Magistrato, e di Maria Josè Fava dell'Associazione Libera, e di tanti ospiti, che anche in un momento difficile causato dalla pandemia, hanno voluto assistere a questa importante iniziativa.
“Ringrazio la città di Venaria Reale e l'amministrazione comunale per aver voluto ricordare ed onorare mio padre Bruno Caccia. Questi riconoscimenti sono necessari per i giovani e non solo, per mantenere vivo il ricordo di chi ha sacrificato la vita con il proprio lavoro, e per le azioni intraprese in nome della libertà” ha ringraziato commossa Paola Caccia.
Una prima partenza per un percorso da perseguire nel prossimo futuro, e titolare i successivi luoghi disponibili, in citta, alle vittime di Mafia.
“La lotta alla mafia deve essere una priorità per ogni Amministrazione Comunale, una battaglia fatta di gesti ed azioni concrete, non solo di parole – ha detto il sindaco Fabio Giulivi- abbiamo voluto ricordare Bruno Caccia, grande servitore dello Stato che ha avuto la colpa di svolgere bene il suo lavoro e la sua missione. Siamo orgogliosi di poter dedicare a lui questo Parco per riappropriarsi del territorio con simboli concreti della legalità come questa celebrazione” ha concluso il Sindaco.
L'associazione Libera, celebra questa giornata proponendo “A ricordar e riveder le stelle”, ultimo verso dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, “E quindi usciamo a riveder le stelle”, a rivedere e sperare in un orizzonte migliore, in memoria di tutte le vittime e le persone che ci hanno lasciato.
L'associazione Libera ha accolto il grido di dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci, ma che non aveva mai sentito pronunciare il nome del figlio. Un dolore ancora più forte se il nome delle vittime non venivano ricordate. “Per Libera è importante mantenere vivo il ricordo e la memoria delle vittime innocenti delle mafie, una memoria condivisa con le loro famiglie, affinché i sogni dei loro cari rimangano vivi, anche tra i posteri” ha espresso Maria Josè Fava.
Nel XXVI anno di memoria, e come negli anni precedenti, in una città italiana avviene la lettura dei nomi delle vittime.
Intervista a Barbara Dafne Virga, consigliere comunale venariese, che è stata la promotrice del progetto.
Come nasce questa intitolazione del giardino a Bruno Caccia? “
Tutto nasce nella scorsa consiliatura, dopo che l'Anpi aveva chiesto ed ottenuto l'intitolazione di una via a Giuseppe Impastato, vittima della mafia siciliana. Grazie alla Commissione Toponomastica, di cui ero membro, e in sintonia con la Commissione Speciale Antimafia, di cui ero presidente, si decise di dedicare le intitolazioni future alle vittime della Mafia – ha spiegato Barbara Dafne Virga - la scelta fu sul magistrato Bruno Caccia, che ancora non aveva avuto molte intitolazioni, tranne il Palazzo di Giustizia di Torino”.
Come si è arrivati ad individuare il luogo adatto a questo importante evento?
In questo giardino ci sono cresciuta, un bel ricordo della mia infanzia, in un'epoca diversa, il giardino era pieno di voci, di risate, di giochi e di movimento di tantissimi bambini e ragazzi, che l'hanno animato per molti anni “.
Cosa ha significato per Lei la cerimonia di questa giornata?
È stata una grande emozione, ho ricordato i ragazzi che sono cresciuti in una esistenza normale, ma ho ricordato anche quelli che si sono perduti per strada. Il giardino meritava l'intitolazione ad una persona importante che ha sacrificato la sua vita, nello svolgimento del proprio dovere”.
Questo suo impegno sociale si fermerà qui o andrà avanti nel tempo?
“Spero che questa giornata d'intitolazione si moltiplichi nel tempo, ho già informato il Sindaco e il Presidente del Consiglio della mia proposta, che il giardino Bruno Caccia possa diventare un presidio stabile di legalità, e circuito di legalità, un riferimento per il vicino liceo, per le scuole del plesso Rigola, dove gli studenti possano trovare spazio per le iniziative di legalità, e poter ricordare insieme, il 21 marzo dei prossimi anni, con la piantumazione di un albero simile a quello del magistrato Giovanni Falcone a Palermo. Grazie a Paola Caccia, che a margine della cerimonia, si è impegnata a consegnare per il giardino una delle piante che il papà amava coltivare. Un giardino e una targa, per ricordare che Venaria Reale non è soltanto Reggia, ma anche ricca di luoghi, storia, memoria e impegno contro le mafie”.