La situazione della comunità LGBT in Russia è sempre più drammatica e il Torino Gay & Lesbian Film Festival (TGLFF) ha deciso di dare nel corso di questa 29a edizione un segnale forte di attenzione e di denuncia su questa problematica attraverso la creazione di un focus specifico intitolato “Dalla Russia con amore”. Anzi, ha dedicato al tema anche la sigla della manifestazione, coinvolto come testimonial di eccezione Vladimir Luxuria e Fabio Canino con un partner, il professionista in Programmazione Neuro Linguistica (PNL) più titolato d'Italia, Francesco Pellegatta, che attraverso il suo sostegno ha permesso di rendere la sezione più
articolata alternando momenti cinematografici a contributi artistici ed eventi social.
Anche la testimonial scelta per questo focus, Vladimir Luxuria, è significativa in quanto vittima di episodi di intolleranza in occasione dei recenti Giochi Olimpici Invernali di Sochi. Sarà lei, insieme al conduttore televisivo Fabio Canino, da sempre sensibile ai temi LGBT, ad aprire la sezione giovedì 1° maggio, con appuntamento alle 16.30 nella Sala 1 del Cinema Massimo.
Francesco Pellegatta è il coach più titolato in Italia nel settore della Programmazione Neuro-Linguistica, l'insieme di tecniche per la comunicazione efficace e il miglioramento personale inventate all'Università di Santa Cruz (California), e con entusiasmo ha scelto di sostenere questa sezione.
“Dalla Russia con amore” prevede cinque proiezioni. Al centro ci sono due lungometraggi: il
documentario Campaign of Hate: Russia and Gay Propaganda di Michael Lucas, che attraverso
interviste e immagini in anteprima mondiale racconta con la forza delle immagini la gravità della
situazione in Russia; e Sayat Nova (Il colore del melograno) di Sergej Parajanov, precursore della
cinematografia gay in Russia già negli anni del Regime. Completano la sezione tre cortometraggi:
The Beginning di Eleonora Zbanke, I Love Her di Darya Perelay e I've Only Just Begun di Elias
Koskimes. All'apertura della sezione è stato invitato l'Ambasciatore della Federazione Russa in
Italia.
Anche le arti plastiche daranno un importante contributo: il 1° maggio, infatti, in occasione dell'apertura del focus, ma già dalle ore 16.00, sarà possibile osservare in prima assoluta Pouting. Si tratta di una scultura iperrealista in silicone realizzata dall'artista mantovana Annalisa Venturini che, per denunciare le gravi violazioni dei diritti civili che subisce quotidianamente la comunità LGBT in Russia, ha rappresentato il Presidente della Federazione Russa con il volto truccato e leggermente effeminato: in un pungente e provocatorio gioco creativo. Il Putin opera d'arte “fa outing e si scusa” con la comunità gay per le recenti leggi omofobiche.
Domenica 4 maggio a partire dalle 20.00 conclude e corona questa sezione un “evento off” decisamente ironico: una festa arcobaleno all'insegna della cultura e del folklore russo organizzata con la serata Queever presso la discoteca La Gare di Torino.
«La sezione “Dalla Russia con Amore” – ha dichiarato il Direttore del Festival Giovanni Minerba – evidenzia con forza quanto sia diventata complessa e difficile, oltre che intollerabile, la situazione della comunità LGBT in quel paese: siamo di fronte a comportamenti figli dell'ignoranza, che si possono combattere solo con una corretta informazione verso l'opinione pubblica attraverso la diffusione di documenti e testimonianze. È proprio questo il senso dell'iniziativa».
«I Giochi Olimpici Invernali – ha aggiunto Francesco Pellegatta – hanno acceso i riflettori su una situazione assurda e incredibilmente retriva, nella quale le violazioni striscianti dei diritti umani e del diritto alla diversità stanno diventando quotidiane, e le violenze degli esaltati non vengono più perseguite dalla Polizia. Dopo Sochi, però, l'attenzione dei mass-media internazionali su questo problema si è fortemente ridotta: con questa iniziativa vogliamo dare un contributo – attraverso un momento speciale e di straordinaria valenza culturale come il TGLFF di Torino – affinché quei riflettori non si spengano mai più».