IL MISTERO DELLA RELAZIONE - PRIMA SCOMPARSA E POI RIAPPARSA CON UN TESTO DIVERSO - PER DIRE CHE L'APPARECCHIO NON E' A NORMA. I CONSIGLIERI D'OPPOSIZIONE SEGNALANO L'ANOMALIA ALLE AUTORITA' COMPETENTI.
Photored e multe a raffica: cosa c'è sotto?
Dopo le code chilometriche di automobilisti incolpevoli davanti all'impianto impazzito che spara flash a raffica, dopo incredibili dietro front e numerosi dubbi sulla legittimità, un nuovo mistero intorbida la storia e rende ancora più oscuri il comportamento del Sindaco, della sua giunta e del Comandante della Polizia Municipale di Grugliasco.
“Da oramai un anno le cronache nazionali si occupano delle problematiche, vere o presunte, relative all'installazione e al corretto funzionamento degli apparecchi destinati a rilevare i passaggi con il semaforo rosso; – ricorda la consigliera comunale del Gruppo Ecologisti, Elena Giargia – anche da noi ne è stato installato uno lungo un'arteria di grande scorrimento, che collega la tangenziale con il centro cittadino torinese. Ebbene, dopo i nostri primi rilievi, che facevano seguito a segnalazioni di numerosi cittadini, l'amministrazione sembra si sia decisa ad ovviare ai problemi causati da una errata valutazione dell'impianto sulla viabilità dell'incrocio dove è stato installato”.
Infatti, nel dicembre dello scorso anno, per fare chiarezza sulla situazione, insieme agli altri consiglieri comunali di opposizione, Elena Giargia ha chiesto copia di tutti gli atti intercorsi tra il servizio di Polizia locale e ogni altro ufficio o organo dell'amministrazione comunale di Grugliasco, inerenti l'apparecchiatura denominata Photored. In risposta ricevevano soltanto la copia di una relazione in cui il responsabile dell'ufficio verbali della Polizia Municipale comunicava al Comandante alcune criticità inerenti alla gestione del sistema.
“Ci siamo stupiti di non trovare fra il materiale fornitoci alcuna comunicazione fra il Comandante e l'Amministrazione comunale, viste le polemiche ricorrenti sui mass media e viste anche le numerose e reiterate proteste dei cittadini vessati – ricorda Carlo Proietti, capogruppo della lista civica GRUGLIASCO DEMOCRATICA -, così abbiamo chiesto un estratto del registro di protocollo per verificare di persona se non ci fossero state dimenticanze o, peggio, omissioni”.
I consiglieri comunali formulano quindi una nuova richiesta di accesso agli atti, questa volta mirata a un periodo specifico, venendo così in possesso di ben due relazioni protocollate nel periodo in esame, firmate entrambe dal Comandante e dal contenuto difforme l'una dall'altra (nel frattempo erano passati più di due mesi dalla prima richiesta). Dunque, atti amministrativi negati ai richiedenti.
Figurarsi poi la sorpresa, quando i consiglieri comunali scoprivano che le due relazioni presentavano lo stesso numero di protocollo (36501), ma date di redazione diverse.
La prima, del 3.12.2013, inviata al Sindaco, è molto severa nei confronti dell'intera procedura adottata per l'installazione dell'apparecchiatura, mostra le difficoltà in cui versa il servizio di p.m. a causa di una errata valutazione a monte dell'installazione, evidenzia la necessità di adeguarla alle normative vigenti (ma l'apparecchiatura era già in funzione) e termina con l'esplicita minaccia di “spegnimento dei rilevatori”. La seconda, del 18.12.2013, è molto meno polemica e indirizzata, tra l'altro, a destinatari diversi da quelli che figurano nel registro di protocollo.
Quella di presentare pratiche con lo stesso numero di protocollo è cosa espressamente vietata dalle norme, per ragioni evidenti. “Di fronte a comportamenti di questo tipo sorgono dei legittimi sospetti sull'attendibilità della macchina comunale – continua Elena Giargia -: mancanza del rispetto delle scadenze, documenti forniti solo dopo reiterate richieste, che contengono indicazioni diverse a seconda del destinatario, pur riportando lo stesso numero di protocollo e date diverse... A questo punto solo le autorità competenti (Procura, Ministeri e Anac), a cui abbiamo indirizzato l'esposto, possono fare chiarezza”. Dunque un presunto illecito e un apparecchio che forse è stato messo in funzione con troppa leggerezza, visto che in questi giorni sono in corso i lavori per adeguare l'incrocio presso cui è stato installato. Un bel pasticcio per il primo Photored di corso Allamano. Ma nonostante ciò, pare stia già per entrare in funzione il secondo.