Il Centro Studi Sereno Regis, in collaborazione con il Centro Interateneo di Studi per la Pace (CISP) e il Master Biennale di Giornalismo dell'Università di Torino, organizza il convegno di studi dal titolo Giornalismo di Pace. Il possibile contributo dei media alla trasformazione nonviolenta dei conflitti, che si svolgerà venerdì 14 novembre a partire dalle ore 15 nella sala Poli del Centro Studi Sereno Regis, in via Garibaldi 13 a Torino. Tra i relatori i cronisti Maria Teresa Martinengo, Mimmo Candito, Luca Rolandi e Marinella Correggia, il fotogiornalista Ugo Lucio Borga e il prof. Luigi Bonanate docente di Relazioni Internazionali all'Università di Torino.
La data del 14 novembre è un appuntamento scelto per ricordare la figura e l'opera di Gabriella Poli, prima capocronista donna italiana a La Stampa, definita dai suoi colleghi “cronista di un'epoca”, con caratteristiche, stile e interessi che sicuramente rientrano nell'ambito del giornalismo di pace.
L'iniziativa del convegno del 14 novembre prossimo nasce anche dalla collaborazione avviata tra il Centro Studi Sereno Regis e il “Master Biennale di Giornalismo” dell'Università di Torino, diretto dal prof. Peppino Ortoleva e coordinato da Vera Schiavazzi, giornalista de La Repubblica.
Il giornalismo di pace è emerso nella metà degli anni 1990 come un nuovo campo interdisciplinare d'interesse per giornalisti professionisti e per attivisti della società civile, ricercatori universitari e quant'altri interessati al nesso conflitti-media. Offre sia un insieme di proposte e opzioni pratiche a redattori e reporter, sia una base per sviluppare criteri valutativi per l'analisi critica del reportage di guerra.
Su questo tema, poco presente nel dibattito e nella pratica in Italia, il Centro Sereno Regis lavora da anni, sin da quando fu organizzato il primo convegno di studi (15-16 dicembre 2006) con la partecipazione di Johan Galtung come principale relatore e Mimmo Candito, reporter de La Stampa.
Questa nuova iniziativa nasce dal cresciuto interesse sorto su questo tema in vari ambienti professionali e accademici.
Occorre precisare che anche se la proposta iniziale si soffermava soprattutto sulle situazioni di conflitti armati di larga scala, il giornalismo di pace si è andato estendendo a ogni forma di conflitto, dal micro al macro, su scala locale come su scala internazionale.
Programma del convegno
Ore 15: Presentazione del seminario e consegna della borsa di studio “Gabriella Poli” per il “ Master Biennale di Giornalismo” Università di Torino
15,30 Nanni Salio
“Giornalismo di pace e trasformazione nonviolenta dei conflitti”
ore 16 Silvia De Michelis
“Il dibattito internazionale sul giornalismo di pace”
0re 16,30
Luigi Bonanate
“Il ruolo dei media nelle relazioni internazionali”
Ore 17 Mimmo Candito, “Esperienze sul campo di giornalismo tra pace e guerra”
Seguirà dibattito
0re 18.00 Esperienze e casi di studio
Marinella Correggia, “Dall'Iraq all'Afghanistan; dalla Libia alla Siria. Il giornalismo tra manipolazione e ricerca della verità”
Ugo Borga, “Sotto vento?” (“Esperienze di fotogiornalismo di pace in aree di guerra”)
Luca Giusti, "Re-media: rimedi per media che non mediano"
Marta Belotti, Jessica Boscolo, Enzo Ferrara e Daniela Iapicca, “Come comunicare il cambiamento climatico”
Luca Rolandi, “Giornalismo cattolico e pace”
Maria Teresa Martinengo, “Cronaca locale e conflitti”
ore 19 Dibattito e conclusioni