COMUNICATO STAMPA
-Torino-
Se si è fortunati, la disabilità non rappresenta un handicap serio; probabilmente concede più tempo rispetto alla maggior parte delle persone, per perseguire la ricerca della conoscenza e della bellezza. Accorgersi di questa semplice verità è il primo passo verso un reale progresso umano.
Agostino Bergo (artista e giurista), ispirato da grandi personalità come Hawking o Kahlo, da anni lavora alla creazione e promozione di progetti culturali volti a catalizzare l'attenzione del pubblico verso le potenzialità positive che le tragedie, tra cui le disabilità motorie, possono offrire. Sabato 23 gennaio 2016 alle ore 11,00 donerà al Centro Soluzioni Ortopediche Emiliano di Reggio nell'Emilia, via Beniamino Gigli, 8 la sua opera letteralmente più vissuta dal titolo “Roads” © Agostino Bergo (2014 – 2015)“. Roads è innanzitutto un'installazione che Agostino completerà con l'ausilio di un'opera della pittrice materica e restauratrice Chiaretta Vada che ha ideato il basamento in tre dimensioni a supporto della creazione – in secondo luogo è un nuovo modo di vedere, una terza via che si spalanca e ci offre un'alternativa per uscire dalle dicotomie discriminanti dure a scomparire, di normalità-diversità, abilità-disabilità.
Anche la collaborazione con altri artisti (molto spesso voluta e caldeggiata da Agostino Bergo) assume un carattere del tutto simbolico, un monito per tutti coloro che pensano di poter realizzare se stessi da soli senza l'aiuto di nessuno. Per artisti come Agostino Bergo, affetto da spina bifida, ma anche per tutti i “normodotati” l'aiuto talvolta è una necessità assoluta.
La fine del ciclo funzionale dei tutori che hanno assistito il suo cammino, ha dato la possibilità a Bergo di mettere al centro della sua poetica il patrimonio emozionale raccolto nei suoi viaggi trasferendolo attraverso il gesto artistico lucido e visionario su oggetti ormai esausti e rendendo possibile per loro una rinascita come opera “emozionale ed emozionante”.
Indipendenza e Libertà sono le parole che campeggiano a caratteri cubitali nelle ambizioni di Agostino Bergo che si propone di rivitalizzare gli Ankle Seven in un'opera d'arte emozionale, un vero e proprio oggetto di culto, ammirato e, soprattutto, desiderato in modo che, incontrando per la via qualcuno che si serve di questo particolare mezzo, non si possa pensare nulla più di questo: “ chi mi sta di fronte è una persona”.
L'intuizione di Agostino Bergo, testimoniata dalla sua opera, è il suo punto di partenza: la consapevolezza che per superare le discriminazioni e integrarsi è necessario ripristinare le condizioni di una relazione paritaria tra le persone. “Chi guarda non deve vedere un debito ma una persona... anche quando indossa una specie di un'armatura che la faccia sembrare il figlio segreto di Ironman. Bisogna distogliere l'attenzione dal supporto in modo del tutto nuovo: non celandolo malamente ma esaltandolo magari facendone oggetto di battute o ammirazione”... “Gli Ankle Seven, consentono di superare molti dei limiti che la malattia impone migliorando sensibilmente l'esistenza delle persone che devono servirsene. Sta a noi ora migliorare e superare l'errata percezione della gente facendo nascere una cultura e una visione nuove, inserendole in un sistema che si auspichi piena collaborazione tra aziende, associazioni, istituzioni e strutture sanitarie”.
Chiarimenti e informazioni : ATB Associazione culturale & Art Gallery – Corso Verona, 21 – 10152 Torino – Ufficio di Presidenza dott. Alessandro Allocco – mobile 333 3625949 – atbartgallery@gmail.com – web www.atbartgallery.com