Sabato 18 marzo alle ore 17 nella sede del Centro Pannunzio, Sala “Sergio Pininfarina” (via Maria Vittoria 35 H, Torino), a 60 anni dalla morte di Gaetano Salvemini e a 50 da quella di Ernesto Rossi, due personaggi-chiave della cultura laica, ambedue collaboratori de "Il Mondo" di Mario Pannunzio, Pier Franco QUAGLIENI ne ricorderà le figure con una lezione storica sul tema “SALVEMINI E ROSSI, LA LORO LEZIONE MORALE E CIVILE: DALLA GRANDE GUERRA ALL'ITALIA REPUBBLICANA”.
Gaetano Salvemini nacque a Molfetta nel 1873, si laureò a Firenze nel 1896. Insegnò storia dapprima a Messina e successivamente all'Università di Pisa e di Firenze. Nel 1914 fu interventista, partecipò alla guerra come volontario, e nel 1919 fu eletto deputato. Antifascista, nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce. Tra i padri di “Giustizia e Libertà”, fu in esilio in Francia, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Tornato in Italia nel 1949 riprese l'insegnamento all'Università
di Firenze e continuò il suo impegno civile ispirandosi ad una visione laica della vita.
Ernesto Rossi nacque a Caserta nel 1897 e, non ancora diciannovenne, partecipò volontario alla prima guerra mondiale.
Nel dopoguerra collaborò per un breve periodo al “Popolo d'Italia” diretto da Mussolini da cui si allontanò avendo, in quel periodo, conosciuto Gaetano Salvemini, il maestro di una vita; con Carlo Rosselli fu tra i fondatori del giornale clandestino “Non Mollare”. Arrestato nel 1930, fu incarcerato per nove anni e poi per quattro anni fu al confino all'isola di Ventotene dove incontrò Altiero Spinelli con il quale scrisse il famoso Manifesto Europeista. Nel dopoguerra iniziò la sua collaborazione a “Il Mondo” che continuerà ininterrotta per tredici anni fino al 1962.