Si è svolto questa mattina dalle 9.30 alle 11.30 il sit-in per l'ennesima protesta contro la società ‘Ladisa Srl', già nell'occhio del ciclone anche per il servizio di somministrazione pasti a numerosi istituti scolastici cittadini, ma anche al Quinto Reparto Mobile di Via Veglia.
Autori del flash-mob improvvisato in Corso Valdocco 9 innanzi alla Caserma ‘Mario Cesale' gli iscritti al Sindacato FSP Polizia di Stato.
“Chiediamo l'immediata risoluzione per palese inadempienza del contratto con ‘Ladisa Srl'. E' ora che Prefettura e Ministero dell'Interno se ne rendano conto: la situazione ha raggiunto impareggiabili livelli di intollerabilità”, esordisce secco Luca Pantanella, Segretario Generale Provinciale della summenzionata sigla sindacale.
“Ormai per i nostri agenti il motto ricorrente è: “Anche oggi mangio meglio domani”. E' questo lo slogan protagonista della manifestazione odierna, riportato anche sui volantini che abbiamo distribuito questa mattina. Il problema è duplice. Nonostante i ripetuti appelli, richiami e segnalazioni perorati da oltre un anno ripetutamente al Signor Questore e altresì resi noti presso tutte le Commissioni interne della Polizia di Stato aventi titolo, nulla è cambiato. Nessuno pretende di sedersi al ristorante stellato, sia chiaro: ma est modus in rebus. La gestione dei pasti diurni e serali dev'essere degna di questo termine. E' impensabile che la gente continui a portarsi il baracchino da casa, o che debba sostenere ulteriori spese di tasca propria per mangiare durante le pause dai turni di servizio. Specie in momenti di crisi economica diffusa, che colpiscono in particolar modo i neo agenti giovanissimi appena assunti”, approfondisce Luca Pantanella.
Per poi concludere: “Il Ministero dell'Interno deve rendersi conto di un fatto oggettivo: a nulla può valere la pratica dell'appalto al ribasso, se poi questo è il risultato. Occorre rivedere dall'alto la pianificazione dei benefit concessi al personale in servizio, che deve necessariamente fondarsi su principi di qualità inderogabili. Il cibo è salute, e la salute a sua volta garanzia di corretta resa sul lavoro”.
Infine, l'auspicio ironico ma sperato del sindacalista è che: “Almeno Babbo Natale ci porti in dono sotto l'albero pranzi e cene migliori per il 2024”.