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MEDICINA E SALUTE Precedente  Successivo
 
25/11/2010Accademia di Medicina Di Torino
 
 
AXESSE: LA RADIOTERAPIA IN 6D
 
Per la prima volta in Italia all'ospedale Molinette di Torino
 
Si chiama Elekta Axesse. E' la radioterapia in 6D. Sbarca per la prima volta in Italia nel reparto universitario dell'ospedale Molinette di Torino, diretto dal professor Umberto Ricardi. E' il più avanzato e flessibile strumento oggi a disposizione dei malati oncologici per trattamenti di Radiochirurgia e Radioterapia stereotassica. Una radioterapia di precisione con un imaging in 4D, che per la prima volta mira solo i tessuti malati risparmiando quelli sani. Rappresenta attualmente il più avanzato stadio di sviluppo proprio in fatto di precisione e tecnologia e permette di concentrare il trattamento radioterapico in un numero molto limitato di sedute, con ovvi benefici per i pazienti. Uno dei centri italiani leader nella cura del cancro, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni Battista – Molinette di Torino, diventa ora il primo ospedale del Paese ad offrire una terapia stereotassica guidata da immagini con l’uso di Elekta Axesse. Tale apparecchiatura integrerà l’offerta radioterapica delle Molinette, permettendo ai medici specialisti di curare il cancro in ogni parte del corpo, con precisione assoluta e danni minimi ai tessuti sani circostanti.

Il cancro è la seconda causa di morte nei Paesi industrializzati e nel mondo si registrano i seguenti dati:

- 6,7 milioni: le persone che muoiono di cancro ogni anno
- 10,9 milioni: i casi diagnosticati all’anno
- 16,5 milioni: i possibili pazienti entro il 2020
- il 70% dei pazienti affetti da cancro hanno più di 60 anni
- il cambiamento demografico causa l’aumento del tasso di incidenza del cancro.

L’incidenza dei tumori maligni nella popolazione italiana è ancora in aumento, soprattutto, ma non esclusivamente, per la proporzione crescente di anziani.
Con 255mila nuovi casi e più di 8 miliardi di Euro spesi nel 2009, i tumori hanno un forte impatto socioeconomico nel nostro Paese.
La mortalità per cancro risulta fortunatamente in progressiva riduzione, con una miglior sopravvivenza dei malati oncologici. Alla fine degli anni '70 la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di cancro era del 33%, salita al 47% nei primi anni '90 ed oggi intorno al 50%.

Dal rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici 2010, presentato a Roma in occasione della quinta giornata nazionale del malato oncologico (maggio 2010), sono emersi questi dati:

- più 12% di nuovi casi annuali nel periodo 2009-2020 in Italia
- 8,3 miliardi di Euro spesi per le cure nel 2009
- sono oltre 1,9 milioni le persone che in Italia al 2010 hanno avuto una diagnosi di tumore nel corso della propria vita
- il peso sulla sanità è evidente: quasi 760 mila ricoveri l’anno e 370 mila per chemioterapia. Il costo annuale dei nuovi casi è stato nel 2009 per l’Italia di oltre 8,3 miliardi di euro, pari a circa 25,8 mila euro l’anno per paziente;
- ogni anno i nuovi casi di cancro determinano un impatto economico, in termini di spese sanitarie e perdita di produttività, pari allo 0,45 per centro del Pil. Un dato superiore a quello del Regno Unito (0,38 per cento) e Spagna (0,26), ma inferiore a quello di Germania (0,66) e Francia (0,59)
- l'evoluzione della prevalenza tumorale mostra che il numero dei casi rispetto al 2005 è cresciuto complessivamente del 12,7 per cento, dato più alto tra le donne (13,2) rispetto agli uomini (12). L’aumento, spiegano gli esperti, è da attribuire soprattutto all’invecchiamento della popolazione, alla diffusione ed all’implementazione di programmi di screening ed alla sempre più ampia applicazione di strumenti di diagnosi precoce
- il numero più elevato di casi si registra in Friuli Venezia Giulia (4.731,6 casi ogni 100 mila abitanti), seguita dalla Liguria (4.650,6) e dall’Emilia Romagna (4.377,4). Agli ultimi posti della graduatoria si collocano invece Puglia (2.256,2 ogni 100 mila abitanti), Calabria (2.070,7) e Sicilia (1.867,6)
- a fronte di queste cifre, bisogna però ricordare la costante riduzione della mortalità (220,5 i decessi per tumore per 100 mila abitanti).

Tornando agli oltre 250 mila nuovi casi di tumore maligno diagnosticati ogni anno in Italia, si ritiene che oltre il 50% di tali pazienti debba eseguire un trattamento radioterapico in un qualche momento del proprio percorso terapeutico (basato ovviamente sulle evidenze cliniche della letteratura scientifica).
La radioterapia rappresenta infatti uno dei trattamenti fondamentali per molte malattie neoplastiche, spesso integrata con altre modalità terapeutiche (chirurgia, chemioterapia, ormonoterapia), sia con finalità curative che di palliazione.

Ogni anno, secondo i dati censiti dalla Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica (AIRO), vengono trattati nei 150 centri italiani di radioterapia circa 120 mila nuovi pazienti.
Nella Regione Piemonte (circa 4.5 milioni di residenti) risultano trattati ogni anno con radioterapia circa 12 mila nuovi pazienti oncologici, ancora un po’ inferiore come numero a quanto teoricamente prevedibile dai modelli di utilizzo appropriato della radioterapia in relazione alle evidenze scientifiche.

La significativa evoluzione tecnologica della radioterapia ha consentito negli ultimi anni notevoli progressi nella precisione balistica del trattamento stesso, in termini di copertura del volume neoplastico e risparmio dei tessuti sani circostanti. Al miglioramento della conformazione dell’irradiazione, si accompagna oggi, con le apparecchiature di ultimissima generazione, anche il miglioramento dell’accuratezza dell’irradiazione, reso possibile dalla visualizzazione anatomica del volume bersaglio e degli organi critici prima di ogni singola seduta (tecniche di “image-guidance”).

In uno scenario di estrema precisione e selettività, tale da far considerare ormai la radioterapia come una vera terapia bersaglio in modo simile a quanto avviene nel mondo chemioterapico per le terapie farmacologiche mirate, si inserisce Elekta Axesse, l’acceleratore lineare di ultimissima generazione che per la prima volta viene introdotto in Italia.

Tale apparecchiatura rappresenta una avanzata e flessibile soluzione per trattamenti di Radiochirurgia e Radioterapia Stereotassica, ossia per trattamenti radioablativi caratterizzati dalla somministrazione di dosi biologicamente molto elevate in una o poche sedute. In tali situazioni, sempre più numerose in diversi scenari oncologici (tumori cerebrali, tumori polmonari, tumori epatici, tumori prostatici), la radioterapia rappresenta una sempre più valida alternativa all’intervento chirurgico, con profili economici e di minor invasività certamente molto positivi.

«L’adozione di Elekta Axesse rappresenta un passo di fondamentale importanza per il nostro ospedale e per tutta la Rete Oncologica Piemonte - Valle d’Aosta, che avrà ora a disposizione un’apparecchiatura dedicata elettivamente a trattamenti stereotassici» afferma Umberto Ricardi, Direttore del reparto di Radioterapia dell’ospedale Molinette e Professore ordinario di Radioterapia dell’Università di Torino. «Tale apparecchiatura favorirà ulteriormente lo sviluppo nel nostro centro delle tecniche stereotassiche e della radioterapia di precisione ad alto gradiente di dose. I nostri protocolli terapeutici saranno prevalentemente focalizzati sul trattamento di tumori cerebrali, polmonari ed epatici. Lavoreremo inoltre per sviluppare un approccio ottimale per la IGRT-IMRT nel trattamento dei linfomi. Siamo orgogliosi di aver avuto l’opportunità di essere il primo centro italiano ad adottare Elekta Axesse» ha continuato il professor Ricardi «e di essere conseguentemente diventati il centro di riferimento italiano ed europeo».

Elekta Axesse consente anche l’esecuzione di trattamenti radioterapici più convenzionali in termini di frazionamento, ma sempre estremamente precisi (image-guidance) e conformati (tecniche volumetriche di modulazione dell’intensità della dose).

Sono numerose le novità tecnologiche che consentono ad Elekta Axesse di rappresentare attualmente il più avanzato stadio di sviluppo in fatto di radioterapia di precisione:

• l’imaging 4D ad altissima risoluzione (immagini TC con kilovoltaggi acquisibili quotidianamente prima di ogni singola frazione), in grado di gestire in modo non invasivo le problematiche relative ai movimenti d’organo durante il ciclo respiratorio, consente di rendere sempre più precisa l’irradiazione di bersagli mobili e di migliorare l'accuratezza del trattamento, grazie ad un sistema automatico di ricentratura del paziente 6D;
• la modulazione dinamica volumetrica completa del fascio di irradiazione (gantry, lamelle, dose-rate, collimatori), unitamente ad un avanzatissimo e precisissimo sistema per il calcolo della dose ottimale, permette di irradiare le lesioni tumorali in diversi distretti anatomici in modo molto rapido e selettivo, riducendo cioè al minimo l'irradiazione inutile dei tessuti sani;
• le dimensioni del microcollimatore e la completa libertà di rotazione ed incidenza dei campi di irradiazione, grazie ad una clearance particolarmente favorevole (campi non coplanari, con rotazione del lettino), rendono tale soluzione tecnologica particolarmente flessibile e versatile in ambito sia cranico che extracranico, consentendo di trattare con radiochirurgia lesioni in precedenza non aggredibili con tale metodica;
• un lettino robotizzato che consente una correzione automatica della centratura del paziente secondo 6 vettori spaziali;
• un sistema particolarmente sofisticato per il calcolo della dose, ottimizzato dalla presenza di algoritmi matematici robusti e di funzioni radiobiologiche sofisticate.

«Elekta Axesse rappresenta un passo di fondamentale importanza sia per l'Azienda Molinette sia per tutta le Rete oncologica piemontese e nazionale, che avrà ora a disposizione una apparecchiatura dedicata elettivamente a trattamenti stereotassici» – afferma l'ingegner Massimo Abbiati, amministratore delegato della filiale italiana di Elekta s.p.a. E vice presidente Region South Europe. «Tale apparecchiatura, per il cui studio e realizzazione abbiamo impiegato 10 anni di ricerca e investito oltre 30 milioni di euro, sottolinea il nostro impegno nell'attività di r&s e nel continuo miglioramento della tecnologia al servizio della sanità mondiale, da quando nel 1948 il neurochirurgo Lars Leksell sviluppò l'acceleratore lineare 3.5 MeV (MegaelettronVolt)».

Elekta Axesse renderà quindi certamente fruibili le tecniche stereotassiche e della radioterapia ad alta precisione e ad alto gradiente di dose ad un numero certamente maggiore di pazienti oncologici, rappresentando in tal senso una risorsa a disposizione dell’intera Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta. Potrà inoltre consentire, grazie alla ridotta esposizione dei tessuti sani, una revisione degli schemi di frazionamento della dose, utile a migliorare la compliance dei pazienti rispetto a trattamenti della durata di diverse settimane, così come un conseguente aumento di offerta radioterapica.

Insomma grazie a tale tecnologia, attualmente presente solo in altri 2 centri europei, sarà possibile concentrare il trattamento radioterapico in un numero molto limitato di sedute, con ovvi benefici per i pazienti e per l'organizzazione dell'attività del reparto di Radioterapia.
 

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