Grazie alla generosità di molti, procedono i lavori di restauro delle opere che troveranno posto nel percorso espositivo del Museo diocesano di Cuneo, in apertura per il 2011.
In occasione della mostra “SINDONICHE SUGGESTIONI”, il Rotary club di Cuneo ha infatti finanziato il recupero del paliotto in carta velina con il Cristo morto (XVIII secolo), ideato per essere presentato durante la settimana santa con una suggestiva illuminazione, e della piccola tela con la Madonna Addolorata attribuita al pittore cuneese Paolo Amedeo Botta (XVIII secolo).
Lo scorso luglio ha poi avuto luogo la benedizione della seicentesca statua della Madonna del Carmine, restaurata dal laboratorio Rosellini grazie al contributo del SOROPTIMIST di Cuneo: in una coinvolgente cerimonia è avvenuta l’incoronazione del simulacro e sono stati presentati i risultati del restauro che ha riconsegnato alla Contrada un’immagine splendente di bagliori dorati.
Sempre in occasione dei festeggiamenti della Madonna del Carmine, la lotteria organizzata insieme alla tradizionale cena in contrada ha permesso di raccogliere 2.250 € che, uniti ai contributi di 980 € di privati e banche ed ai circa 3000 € di offerte anonime di chi in questi mesi è entrato nella chiesa di San Sebastiano, hanno reso possibile il recupero della tela con la Madonna Immacolata, attribuita al pittore cheraschese Sebastiano Taricco (XVIII secolo). L’opera è stata la protagonista della prima edizione di “UN’OFFERTA PER L’ARTE”, l’iniziativa ideata dalla Fondazione San Michele per promuovere il restauro e la valorizzazione delle opere d’arte del territorio. La tela presentava deformazioni, lacerazioni, tracce di percolature di acqua che hanno causato il sollevamento e la caduta di porzioni di colore. Le operazioni di restauro, affidate alla ditta Nelson Restauri di Rivoli, hanno consolidato la pellicola pittorica, suturato gli strappi e risarcito lacune ed abrasioni. Il grande dipinto sarà ora restituito alla comunità con una solenne cerimonia aperta a tutti, accompagnata dalle note cantate da Michelangelo Pepino, che avrà luogo giovedì 2 dicembre alle ore 21.00 in San Sebastiano. Si tratta di un momento molto importante perché testimonia l’interesse di tutti per il nostro patrimonio storico e culturale: per la prima volta, infatti, gli sponsor non sono le fondazioni bancarie o le associazioni benefiche, ma le persone comuni, tutti coloro i quali, in questi mesi, sono entrati in chiesa ed hanno lasciato un’offerta, anche minima, per il restauro dell’opera.
Intanto, è già partita la seconda edizione dell’iniziativa: questa volta si tratta di “salvare” le quattro tele con gli apostoli (1650 ca.) fortunosamente ritrovate durante il recupero del complesso di San Sebastiano: si tratta di importanti dipinti facenti parte di un prezioso apostolato, che si credevano perduti. Sono riconducibili ad un pittore piemontese attivo intorno alla metà del Seicento, a conoscenza degli esiti della pittura romana dell’inizio del secolo, che viene reinterpretata attraverso passaggi luminosi graduali e meditate sovrapposizioni cromatiche. A causa delle vicende descritte, le tele presentano deformazioni, lacerazioni, sollevamenti e cadute di colore. Il costo dell’intervento di restauro si aggira intorno ai 2000 € per ogni dipinto. Accanto al restauro è possibile porre il proprio nome o quello del proprio gruppo di appartenenza. Le erogazioni liberali effettuate in riferimento al progetto sono deducibili dal reddito della persona fisica e dal reddito d’impresa. I contribuenti che effettuano tali liberalità devono conservare le ricevute dei versamenti in conto corrente postale, le quietanze liberatorie o le ricevute dei bonifici bancari relativi alle suddette erogazioni. Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio Raccolta Fondi (tesoriere(at)fondazionesanmichele.it).
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