Apre la nuova riserva di pesca sul torrente San Bernardino. A pochi mesi dal via libera arrivato da Regione e Provincia, è pronta a essere inaugurata la zona protetta individuata tra la pozza di Santino e la foce del fiume. Il calendario fissa in domenica mattina l’avvio delle catture, ma le tessere sono già in vendita e il Comitato sorto per la gestione dell’area sta lavorando alacremente. «Quattro associazioni di pescatori hanno unito le forze per questo progetto – ha spiegato nella conferenza stampa odierna che ha presentato l’iniziatica il presidente del Comitato, Davide Capogno –, che ha risvolti
ambientali e turistici».
«È un’iniziativa che mi fa felice come pescatore e come amministratore – ha esordito il sindaco Marco Zacchera –. La riserva di pesca è un’opportunità da sfruttare, sotto molti punti di vista: per recuperare i fiumi ma anche per attirare turisti». «È la prima riserva della Provincia – ha aggiunto l’assessore provinciale Alberto Preioni – e non sarà l’unica perché crediamo nel valore dell’iniziativa».
Tecnicamente la riserva si divide in tre fasce. Quella no kill, che va dal confine nord fin quasi al campo sportivo di Renco, consente la pesca tutto l’anno ma non la cattura del pesce, che deve essere rilasciato. Da lì in giù si trova la “zona trofeo”, che al costo di 20 euro al giorno consente la cattura di 5 pesci. Al suo interno, però, la zona trofeo ha una
fascia di divieto totale che sarà utilizzata per il ripopolamento e per imminenti lavori di sistemazione. «Dopo venticinque anni sistemeremo la scala di risalita che oggi è inservibile – ha confermato l’assessore ai Lavori pubblici, Sergio Pella –. I pesci non riescono a risalire e, quindi, non si possono riprodurre».
La riserva ha anche uno scopo benefico. Parte del ricavato della vendita delle tessere andrà alla Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica. Il resto del denaro sarà utilizzato per ripopolare il torrente, inserendo anche specie autoctone ormai sparite come scazzoni e vaironi con lo scopo – ha spiegato il presidente dell’associazione La Riva, Giancarlo Ghiardello – di rinaturalizzare il fiume.