E’ finito in carcere l’altra sera con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un 20enne operaio insospettabile di ALBA arrestato dai Carabinieri della Stazione di CORNELIANO D’ALBA sorpreso con un vero e proprio market della droga.
I militari, che da qualche tempo tenevano sotto osservazione il giovane albese per i suoi ripetuti contatti con assuntori di COCAINA e consumatori di altre droghe, lo hanno bloccato lungo la SS. 29 TORINO-ALBA mentre, in arrivo probabilmente da TORINO, era fermo nei pressi della sua auto in compagnia di altri pregiudicati locali.
Lui, incensurato e con una regolare attività lavorativa, si sentiva evidentemente al di sopra di ogni sospetto e non immaginava che i Carabinieri lo tenessero d’occhio ed avevano intenzione di perquisirlo. Infatti, durante la perquisizione sulla sua persona, estesa poi all’auto ed a casa i militari hanno rinvenuto e sequestrato un notevole e variegato quantitativo di sostanze stupefacenti che una volta immessi sul mercato gli avrebbero fruttato circa 2mila euro:
- 61 grammi di COCAINA, in parte confezionata con plastica termo riscaldata e pronta per essere spacciata ed in parte ancora pietrificata allo stato puro;
- 40 grammi di MARJIUANA;
- qualche dose di HASCISH;
- due bilancini elettronici di precisione e tutto l’occorrente per confezionare e preparare le dosi di droga da spacciare.
Anche addosso ai pregiudicati che stavano parlando con l’operaio insospettabile i Carabinieri hanno trovato altre dosi di HASCISH detenute per uso personale e, per questo motivo, due sono stati segnalati alla Prefettura di CUNEO come assuntori di droga e rischiano la sospensione della patente di guida sino a tre mesi.
L’arrestato è stato quindi accompagnato nel carcere di ALBA su disposizione del Pubblico Ministero Dott.ssa Donatella MASIA, la sua auto è stata sottoposta a sequestro ma le indagini dei Carabinieri di ALBA sul suo conto proseguono con l’obiettivo di ricostruire la rete di spaccio, in particolare quello della COCAINA, che il giovane aveva messo in piedi sfruttando le frequentazioni di locali e conoscenza di persone, anche insospettabili ed al di fuori del giro dei tossicodipendenti noti, comunque dedite al consumo della cosiddetta “polvere bianca”.