Quando i Carabinieri della Stazione di GOVONE l’hanno scoperta e si sono recati  poi a casa sua a BRA sequestrandogli i 250,00 euro in monete da un euro rubati giorni prima nell’ufficio postale dove faceva le pulizie la donna, un’operaia incensurata italiana 30enne, si è giustificata dicendo di non aver resistito dal commettere il furto perché, a suo dire, la paga che riceveva dal datore di lavoro era molto bassa. I militari, intervenuti nei giorni scorsi presso un ufficio postale del ROERO chiamati dal direttore accortosi dell’ammanco di alcuni contenitori di monete da un euro dalla cassaforte lasciata momentaneamente aperta, hanno eseguito il sopralluogo sul posto e, sentiti alcuni impiegati ed altri testimoni, hanno concentrato la loro attenzione sull’addetta alle pulizie braidese. Tutti i sospetti dei Carabinieri convergevano infatti sulla donna che è stata quindi denunciata alla Procura della Repubblica di ALBA per il reato di furto aggravato ed il Magistrato che si è occupato del caso ha emesso un decreto di perquisizione nei suoi confronti, provvedimento eseguito nei giorni scorsi dai militari che ha consentito di recuperare l’intera refurtiva. Le indagini sul conto dell’addetta alle pulizie infedele proseguono da parte dei Carabinieri di ALBA e GOVONE in quanto potrebbe essere sempre lei l’autrice di furti di danaro contante analoghi verificatisi ai danni di altri uffici postali dell’albese durante la sua presenza per effettuare le pulizie.