Mi hanno colpito molto i dati e le riflessioni sviluppate nella puntuale e ben organizzata 1° Giornata provinciale sulla meteorologia, svoltosi lo scorso 12 novembre nel salone d’onore del Municipio di Cuneo. Il confronto era fra il devastante evento alluvionale del novembre 1994 e quanto accaduto nei giorni scorsi. Partiamo dai numeri: a Garessio sono caduti, pochi giorni fa, 340 mm. di pioggia contro i 269 del 1994; a Limone Piemonte (Pancani 1800 m.) sono scesi 350 mm. contro i 226 del 1994; a Cuneo abbiamo avuto 277 mm. di precipitazioni contro i 105 del 1994. In sintesi molta più acqua oggi di allora. Ma molti più danni con perdite di vite umane allora che non oggi. Perché? Dal 1994 ad oggi, accanto alla ricostruzione, si è avviata una politica della prevenzione sia negli alvei fluviali sia nella formazione del personale e nell’organizzazione di quella grande e bella ricchezza del volontariato che è la protezione civile. Sulle sistemazioni in alveo molti vorrebbero che si facesse di più soprattutto eliminando gli accumuli di materiale che formano vere e proprie isole più alte del letto del fiume. Va comunque riconosciuto che quanto di pulizia è stato fatto, soprattutto rispetto al materiale legnoso ed il monitoraggio continuo dei fiumi, ha evitato l’effetto diga causato dai tronchi bloccati dalle arcate dei ponti e le ondate di piena così funeste nel 1994. La rete di pluviometri e dei sistemi di misurazione dei livelli dei corsi d’acqua unitamente alla sempre maggiore precisione delle previsioni hanno permesso di essere preparati e di monitorare passo passo gli eventi. La gratitudine va soprattutto ai tecnici e agli operatori di tutte le istituzioni operanti sul territorio e all’esercito di volontari della protezione civile. Li ho visti all’opera nei giorni scorsi, tecnici e volontari insieme, di giorno come di notte, di festa come di giorno feriale, e posso testimoniare la professionalità e la dedizione al servizio della collettività. Il grazie è dovuto ed è sentito, Ce la siamo cavata con qualche tratto di strada da ripristinare e, per la gioia degli studenti ( non forse per i loro genitori) con un giorno non previsto di vacanza da scuola. Ma i dati delle precipitazioni ci ricordano che ben diverso e ben più pesante avrebbe potuto essere il bilancio finale. E se oggi il mondo dell’informazione ha già archiviato l’evento alluvionale del novembre 2011, attirati da ben altre turbolenze di carattere nazionale, i semplici numeri delle precipitazioni ci dicono che non è stata una passeggiata. Anzi. Grazie quindi di cuore a chi, facendo il suo dovere e donando gratuitamente parte del proprio tempo nella protezione civile, attraverso questa rete capillare ed efficiente, tanto preziosa quanto seminascosta, ci permette di dire oggi: è passato.
Ed è andata bene così.
Alberto Valmaggia
Sindaco di Cuneo