Il Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione – Fieri, il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Torino, in collaborazione con l’Osservatorio sull’Immigrazione in Piemonte e il Centro Migranti del Comune di Cuneo intendono promuovere un confronto aperto tra operatori di servizi, realtà del terzo settore e ricercatori sul tema “Gli effetti della crisi e del pacchetto sicurezza sulle famiglie straniere”.Tema questo che verrà affrontato attraverso una specifica ricerca promossa dal Fieri, insieme al Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Torino, e caratterizzerà il rapporto annuale dell’Osservatorio sull’Immigrazione in Piemonte in relazione ai vari ambiti (lavoro, sanità, scuola).Nella riunione saranno condivisi dati e informazioni con gli operatori dei servizi: Centri per l’Impiego, Servizi socio-assistenziali, reti delle scuole, sindacati e realtà del terzo settore per meglio definire gli aspetti da approfondire attraverso le ricerche al fine di raggiungere un quadro di risultati utile per la predisposizione di interventi sul territorio. L’incontro è fissato permartedì 13 aprile dalle ore 10,30 alle ore 12,30presso il Salone d\'Onore, via Roma, 28.Alcuni spunti di riflessione per l’incontroL’inserimento occupazionale rappresenta non solo la chiave di volta per la presenza regolare sul territorio, ma anche un tassello importante per poter costruire percorsi di inserimento positivo. Il binomio ‘occupazione e integrazione’ è infatti sottolineato da numerosi documenti dell’Unione Europea, che riconoscono l’accesso al mercato del lavoro come uno strumento fondamentale per garantire l’integrazione dei cittadini extracomunitari. Lo stretto nesso che lega i processi migratori alle sorti dei mercati occupazionali dei paesi di accoglienza torna problematicamente in primo piano durante i periodi di recessione economica, come è quello attuale.Sebbene i dati mostrino un quadro ancora incerto, si può comunque ipotizzare che la recessione economica non potrà non incidere sulle famiglie di origine immigrata, soprattutto perché colpisce quei settori, come l’industria, l’edilizia privata e le grandi opere, in cui lavorano molti immigrati con qualifiche basse e verso i quali si stanno orientando molti dei loro figli, che hanno intrapreso percorsi di formazione professionale proprio in quei settori. In questo contesto, è probabile che anche le attività imprenditoriali, soprattutto se legate ad un solo committente (come spesso capita nell’edilizia o nelle ultime filiere del settore industriale), si troveranno ad dover attraversare un periodo particolarmente critico. Le difficoltà sul mercato del lavoro si potranno tradurre, nel caso delle famiglie straniere, non solo in difficoltà economiche, ma anche in difficoltà nel rinnovo del permesso di soggiorno, con gli effetti che ne derivano dopo l’entrata in vigore del pacchetto sicurezza. E’ possibile inoltre l’emergere o l’acuirsi di tensioni da tempo latenti, come i conflitti di ruolo fra i coniugi, le incomprensioni fra genitori e figli, i difficili processi di ridefinizione delle identità. La perdita del lavoro di uno o di entrambe i genitori e il venir meno di prospettive di occupazione per i figli, non potranno che aggravare queste tensioni.In altre parole, in periodo di recessione, si corre il rischio di un ampliamento della quota di coloro che finiscono ai margini. Le politiche locali in materia di educazione, formazione, lavoro, sostegno alle famiglie riusciranno a scongiurare derive verso l’esclusione e a favorire percorsi di integrazione, pur in un contesto di risorse sempre più scarse?

Fabio Guglielmi

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