La televisione è uno dei mezzi di comunicazione più diffuso e utilizzato, stiamo assistendo però al suo progressivo calo di attrattività in favore di internet. E’ sempre più difficile, infatti, riuscire a conciliare il proprio tempo libero con la programmazione televisiva, limite completamente superato dalle opportunità offerte dalla rete. Internet ha aperto nuovi sviluppi e nuove sfide per il mezzo televisivo che trova proprio nella rete un nuovo canale di diffusione.
L’utente medio considera ormai normale poter usufruire dei tradizionali servizi tv tramite internet, ma pochi conoscono la complessità delle tecnologie e le risorse necessarie per trasportare on-line contenuti televisivi.
Oggigiorno, due tecnologie sono già ampiamente utilizzate da operatori e fornitori di contenuti per la distribuzione di contenuti multimediali su Internet. La prima, detta IPTV (Internet Protocol Television), sfrutta le proprietà multicast del protocollo IP; essa, tuttavia, può essere utilizzata solo su reti Internet controllate da un singolo operatore. La seconda, detta CDN (Content Delivery Network) richiede, invece la presenza di potenti e costosi server (come i grandi server utilizzati da youtube).
Per superare i limiti del sistema IPTV e CDN il progetto di ricerca europeo NAPA-WINE (Network-Aware P2P-TV Application over Wise Networks, http://www.napa-wine.eu/) ha approfondito le tematiche relative allo sviluppo di nuove rivoluzionarie applicazioni Internet per il trasporto di contenuti televisivi. Coordinato dal Politecnico di Torino e finanziato dalla Comunità Europea nel triennio 2008-2010 per 3 milioni e 750.000 euro, il progetto ha coinvolto 11 centri europei di eccellenza del settore telecomunicazioni, di matrice sia industriale sia accademica (oltre 100 ricercatori).
La ricerca sfrutta il paradigma peer-to-peer, normalmente utilizzato per la condivisione dei file in internet, declinandolo per il sistema televisivo on-line. Il segnale non viene più replicato infinite volte dalla sorgente agli utenti, ma ogni utente diventa a sua volta sorgente del segnale senza compromettere la qualità del segnale audio/video. Questa modalità permette di contenere i costi di gestione fino al 40% di quelli attuali e prescinde dalla presenza di infrastrutture complesse.
Il gruppo di ricerca ha elaborato, inoltre in via sperimentale, un software applicativo che dimostra la bontà dello studio e la sua fattibilità, disponibile all’indirizzo http://www.napa-wine.eu/cgi-bin/twiki/view/Public/SoftWare
Lo studio è unico nel suo genere in Europa e apre interessanti prospettive per un uso sempre più massiccio di internet come diffusore di contenuti televisivi: permette agli utenti di accedere a qualunque canale televisivo indipendentemente dalla collocazione geografica dell'utente stesso e anche alle piccole emittenti di diffondere il loro segnale su scala planetaria senza dover acquisire frequenze e pagare i costi per realizzare l'infrastruttura per la diffusione del segnale.
Il Workshop internazionale vedrà la presenza di eminenti studiosi esperti nel settore provenienti da tutto il mondo, tra cui Yong Liu (Polytechnic Institute of New York University), Ernst Biersack (EURECOM), Phuoc Tran-Gia (University of Würzburg) e David Griffin (University College London). Il programma completo del workshop è al link: http://www.napa-wine.eu/workshop.
Il prof. Emilio Leonardi del Dipartimento di Elettronica del Politecnico di Torino, coordinatore del progetto, ha così commentato i risultati ottenuti: “Il coordinamento di questo progetto ha rappresentato per Politecnico e per Torino un significativo momento di crescita e un importante riconoscimento a livello internazionale, che conferma il ruolo di primo piano che l’Ateneo torinese ha assunto in questi anni nell’area delle tecnologie per l’elaborazione e la distribuzione di contenuti informativi. Nel suo complesso il progetto NAPA-WINE, che ha coinvolto vari centri di ricerca di eccellenza a livello europeo e mondiale, ha rafforzato la comunità scientifica europea attiva nell’area delle reti di telecomunicazioni. Dal punto di vista tecnico, il progetto ha mostrato come sfruttare appieno le grandi potenzialità del paradigma peer-to-peer per la distribuzione di contenuti televisivi, contribuendo a creare i presupposti tecnologici per l’affermazione di una TV di nuova concezione che sia personalizzata e globale, così da implementare appieno il paradigma: “Qualunque cosa, a ciascuno, dovunque, e in ogni momento (paradigma che in inglese e`noto come “Anything to Anyone Anywhere at Anytime (A4)”)”.