Domani, mercoledì 13 aprile alle 18, nella biblioteca Arturo Graf della Facoltà di Lettere e Filosofia (via Verdi 8, Torino) al via Teatri Sonori: ciò che accade quando la radio diventa teatro e il teatro è una biblioteca. È la prima rassegna teatrale targata RadioSpazio Creativo: tre appuntamenti (13 aprile, 12 maggio, 9 giugno sempre alle 18 e alla biblioteca di
Lettere) con i partecipanti al laboratorio di linguaggio radiofonico dell’Università di Torino.
Tutte le rappresentazioni avranno la regia di Alberto Gozzi, coordinatore di RadioSpazio Creativo.
Mercoledì 13 sarà la volta di K. e altri Sanguineti, un’elaborazione di Radiospazio creativo:
Nel 1959 Sanguineti scriveva K., una pièce al confine fra teatro e dialogo filosofico, percorsa da una vena di imprevedibile comicità. In essa si confrontano Franz Kafka (“un mio Kafka arbitrario”, scrive l’autore) e Gustav Janouch, poeta, musicista, nonché autore di “Colloqui con Kafka”. I quattro quadri di cui è composta la pièce si alternano a brevi collage di poesie sanguinetiane, chiavi di lettura di una poetica e articolata in un complesso gioco di identità.
RadioSpazio Creativo è il laboratorio radiofonico degli studenti dell’Università di Torino. Il suo coordinatore è il prof. Alberto Gozzi, docente di Linguaggio Radiofonico presso l’ateneo torinese e autore, drammaturgo e regista per la radio, la tv e il teatro. RadioSpazio Creativo cerca di sperimentare nuovi linguaggi radiofonici.
Cercando di differenziarsi da una logica di radio parlata, il lavoro del gruppo si concentra principalmente sulla fiction radiofonica. La creazione dei format viene affrontata in ogni singolo aspetto: ideazione, programmazione, realizzazione e messa in onda. Questo è possibile grazie alle forze che RadioSpazio Creativo riesce a mettere in campo: il gruppo è infatti formato da giovani autori, attori e tecnici.
RadioSpazio Creativo scrive principalmente per la radio e sua emittente privilegiata è Radio 110, la webradio dell’Università di Torino (www.110.unito.it). Per Radio 110 RadioSpazio ha prodotto I Radionauti, I minimusical, Il Lettino, Passaggi a vuoto, tramissioni radiofoniche in cui si cerca di sfruttare al meglio le peculiarità del linguaggio radiofonico, mescolando la recitazione dal vivo, la conduzione e i collage di effetti sonori. La sperimentazione però ha portato gli autori a pensare di unire lo stile prettamente radiofonico a quello teatrale.
Da questa commistione è nata Rapsodia al buio, una formula ibrida che fonde le tecniche espressive del teatro e della radio. Il banco regia è visibile e gli attori si trovano a esibirsi davanti a un microfono con i fogli in mano. La quarta parete teatrale diventa il vetro attraverso il quale il pubblico vede il lavoro quotidiano di un qualsiasi studio radiofonico.
Prossimi appuntamenti, presso la biblioteca Arturo Graf della Facoltà di Lettere e Filosofia (via Verdi 8,
Torino):
12 maggio alle 18, Radio 00/Radio 01, Elaborazione di Radiospazio creativo
9 giugno ore 18, Contagio di Francesco Rigoni